GABRIELE BASSANI
Cronaca

Tre candidati in corsa per governare Limbiate

Il sindaco uscente Antonio Romeo (centrodestra) contro Giancarlo Brunato (centrosinistra) e Mario De Giorgio (Movimento 5 Stelle)

di Gabriele Bassani

Cinque anni fa per le elezioni alla carica di sindaco di Limbiate si presentarono in sette, quest’anno invece i candidati primo cittadino solo in tre. Nel 2016 c’erano tredici liste di aspiranti consiglieri, questa volte sono scese a nove. Il panorama politico nella città è oggi meno frastagliato di allora e la scelta è tra i due poli tradizionali, centrodestra e centrosinistra e chi ha deciso di porsi come alternativa ad entrambi, almeno da queste parti.

Antonio Romeo, 60 anni, sindaco uscente, è stato l’ultimo a formalizzare la sua candidatura, attendendo che il suo schieramento di centrodestra si compattasse per rinnovargli la fiducia, con 4 dichiarazioni distinte di sostegno, da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e dalla civica “Si per Limbiate – Romeo sindaco“ che lo accompagna fin dalla sua prima candidatura nel 2006 e che oggi è accreditata come primo partito della città, titolo sfiorato solo per qualche decimo cinque anni fa.

Il centrosinistra ha ritrovato l’unità attorno alla candidatura di Giancarlo Brunato, 67 anni, già consigliere comunale in passato: a Partito democratico e Limbiate solidale che si erano già presentati uniti cinque anni fa, si è ora aggiunta la civica “Su la testa per Limbiate“, nella quale non mancano alcuni volti storici della sinistra locale. Con l’obiettivo dichiarato di "rompere gli schemi" si è inserito nella sfida il candidato del Movimento 5 stelle Mario De Giorgio, 44 anni, guardia penitenziaria, che al sostegno del Movimento 5 stelle (che cinque anni fa raccolse l’11% con cui ottenne 2 consiglieri comunali) aggiunge quello della lista Azione civile. Tanti i temi sul tavolo da affrontare in una città di 35mila abitanti la cui posizione di confine tra la provincia di Monza e Brianza e l’Area Metropolitana di Milano ha sempre creato qualche difficoltà in più, al punto che fino a qualche anno fa (con la sinistra alla guida della città) si discuteva (e si deliberava) anche di un clamoroso ritorno nelle braccia della metropoli lombarda, ipotesi poi abbandonata. Restano le questioni della povertà in aumento in una città già in fondo alla classifica provinciale per reddito pro capite, delle situazioni difficili sul fronte sociale, della mancanza di alloggi pubblici. Tra le opportunità su cui lavorare spicca sicuramente la Villa Medolago, acquistata in via definitiva dal Comune attraverso l’asta giudiziaria e che verrà intitolata a Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in Congo lo scorso mese di febbraio, che era cresciuto a Limbiate. In uno stato di grave incuria da molti anni e pesantemente danneggiata da un grosso incendio, la Villa ha una grande valenza storico-culturale e enormi potenzialità, insieme al parco che la unisce a Villa Mella, sede della biblioteca e dell’aula consigliare. Servono molti soldi, certo, ma servono soprattutto idee chiare. Lo stesso, anche se in proporzioni decisamente minori, vale per l’ex Cral Antonini a Mombello, che il Comune ha ottenuto in comodato d’uso per i prossimi 50 anni dalla Provincia di Monza e Brianza. Ci sono campo da calco, campi da tennis, campi di bocce, palestra, teatro, aula magna, edifici residenziali e tanto verde intorno, che possono rappresentare una risorsa importante per la crescita sociale e sportiva, non solo del quartiere ma dell’intera città.

Su questo tema i tre candidati sindaci hanno avuto modo di esprimersi. Per Antonio Romeo "l’area manterrà la sua vocazione sportiva, riqualificando l’esistente e creando nuove strutture, mentre fin da subito ospiterà il centro anziani di Mombello, che garantirà fin da subito la fruibilità dell’area".

Giancarlo Brunato punta a "una progettazione allargata alle idee del territorio, non a una direttiva calata dall’alto. Non si può prescidere dalla sua dimensione storica, culturale e sportiva, pensiamo ad associazioni che possano utilizzarla per scopi di inclusione sociale".

Mentre Mario De Giorgio propone "un’area feste, inteso come luogo di intrattenimento non solo estivo, sull’esempio di Villa Bagatti a Varedo o il parco Tittoni a Desio. Un utilizzo che può essere disciplinato attraverso un consorzio con i comuni limitrofi per sopperire alla mancanza di spazi per i nostri giovani". Tra le incompiute di Limbiate anche la riqualificazione dell’ex parco divertimenti Greenland nel Parco delle Groane. Un maxi progetto di cui si iniziò a parlare addirittura nel 2009, con l’intervento di imprenditori privati, la partecipazione di Regione Lombardia e dello stesso Parco delle Groane ma che è rimasto di fatto lettera morta, mentre nel frattempo sono cambiate molte cose e sono passati 12 anni nei quali l’indimenticabile luna park permanente, che spopolò negli anni Ottanta e Novanta, è andato via via desertificandosi.