STEFANIA TOTARO
Cronaca

Tangenti in Brianza, Malaspina ora piange miseria

"Non volevo fallire" e l’ex moglie lo scusa "convinto da professionisti"

Giuseppe Malaspina

Vimercate (Monza Brianza), 28 giugno 2018 - «Io mi sono impegnato per salvare il Gruppo. Ho fatto di tutto e di più. Per me fallire è come suicidarmi», Poche parole, pronunciate il 22 maggio scorso all’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Monza Federica Centonze all’indomani del suo arresto, da Giuseppe Malaspina, il costruttore calabrese accusato di avere tentato di salvare il suo impero da 10 milioni di euro con fatture e perizie false e giri sospetti di denaro ottenuti grazie ad una ‘corte dei miracoli’ di professionisti compiacenti.

«Ma uno che vuole rubare, come dite voi, un disegno criminoso, il 2008, il 2009, fa un aumento di capitale di 20 milioni? - chiosa Malaspina - Ma allora sono un pazzo, allora sono un pazzo, portatemi al manicomio non in Tribunale». E aggiunge: «Ora vivo ad Arcore, in una cantina accanto alla casa dove vive la mia ex moglie, visto che ho rubato così tanto». Una circostanza confermata nell’interrogatorio con il pm Salvatore Bellomo anche da Adriana Foti, la ex coniuge di Malaspina (secondo l’accusa ex solo sulla carta perché continuava a collaborare con il marito alla presunta distrazione di beni nella gestione delle società del Gruppo). 

«Io ho una villa e ho una dependance completamente indipendente... lui ci abitava almeno negli ultimi tre anni... perchè dove andava... non aveva più niente... era un randagio... doveva scappare dai Miriadi», ha raccontato la Foti facendo anche riferimento alla vicenda del tentativo di estorsione subìto da Giuseppe Malaspina da parte dei figli di Natale Assunto Miriadi (ucciso a colpi di kalashnikov a Vimercate nel ‘90 in una faida mafiosa) che sono stati poi condannati con sentenza definitiva. Sul suo rapporto con Malaspina l’ex moglie (nata al Nord da genitori originari come Malaspina di Montebello Ionico, con il padre che lavorava nella pubblica sicurezza morto giovane per cause di servizio e il fratello carabiniere scomparso tragicamente nel ‘97) sostiene di non avere immaginato «che sarebbe stato l’inizio di una grana gigantesca»  ma alla fin fine lo difende.  «Lui ha dissipato... lui era in mano a grossi professionisti che gli costavano cifre faraoniche perché lui era convinto che avrebbe trovato un accordo nella ristrutturazione (del Gruppo, ndr)... lui è ancora convinto adesso secondo me... lui è pazzo, non lo so nella sua testa... ma di fatto lui ha speso le sue sostanze e le mie». 

Conti da sistemare con la separazione, dopo che durante la vita coniugale Adriana Foti sostiene di avere anche lavorato personalmente in alcune società del marito, come la Progeam. «Parlo come persona che da Malaspina doveva prendere, se vogliamo fare dei conti grossolani, doveva prendere una cifra intorno ai 4 milioni di euro... solo a livello personale, come ha stabilito il giudice<WC>»<WC1>. Da qui la nascita della società Il Boschetto relativa all’agriturismo con maneggio a Ornago, destinata a restare ai 2 figli. «Quando ho letto di questa cifra di 700 mila euro che proviene da soldi che non so, io non stavo lì a guardare da dove provenivano, ma non avevo ragione di dover verificare... è chiaro che io questa cosa non la sapevo, altrimenti non ci avrei investito tutto sopra».