Superchef a tavola contro la Sla Dalla Royal Family alla Casa Bianca Un menu per ridare gusto alla vita

L’imprenditore Davide Rafanelli ha riunito alla Filanda di Macherio alcuni dei migliori professionisti. Anche Enrico Derflingher ha contribuito a studiare piatti per chi fatica a deglutire: già pronta la prima ricetta.

Superchef a tavola contro la Sla  Dalla Royal Family alla Casa Bianca  Un menu per ridare gusto alla vita

Superchef a tavola contro la Sla Dalla Royal Family alla Casa Bianca Un menu per ridare gusto alla vita

di Fabio Luongo

C’era pure, come ospite speciale, Enrico Derflingher, già chef della Royal Family inglese e della Casa Bianca, premiato nel 2008 come miglior cuoco del mondo. Anche lui è stato uno degli invitati alla cena a sei mani che si è svolta l’altra sera al ristorante La Filanda di via Milano, nel centro storico di Macherio, in cui 3 chef importanti hanno messo il loro talento al servizio della lotta contro la Sla.

Una serata con un menù unico, studiato appositamente per l’occasione, servita per sensibilizzare sulla realtà di questa malattia e per raccogliere fondi a sostegno della ricerca e della cura della sclerosi laterale amiotrofica, supportando l’azione e l’impegno di Slafood, associazione il cui motore è il vedanese Davide Rafanelli, 53enne imprenditore da tempo attivo in ambienti legati al settore del cibo e a progetti di inclusione sociale, e che da quasi due anni convive con la Sla. L’iniziativa si è tenuta in occasione dello Sla Global Day, giornata in cui nel mondo vengono organizzati eventi per diffondere la conoscenza di questa malattia. La struttura dell’antica filanda macheriese, le cui origini risalgono al ‘700, ha fatto da scenario per le creazioni culinarie di 3 chef: il padrone di casa de La Filanda, Cristian Benvenuto; il presidente di Apci chef, l’Associazione professionale cuochi italiani, Roberto Carcangiu, e Fabio Zanetello. Assieme hanno preparato piatti come la zuppetta di melone, gamberi e mandorla con olio al basilico, “La parmigiana in un pomodorino” e lo spaghetto latte aglio e peperoncino. Il ricavato della serata è stato devoluto ai Centri Clinici NeMo, punto di riferimento per le patologie neurodegenerative e neuromuscolari. Proprio i centri NeMO lavorano con Slafood sul progetto che ha chiamato a raccolta una trentina di grandi chef – tra cui nomi come Carlo Cracco, Roberto Valbuzzi, Elio Sironi e Felix Lo Basso – per aiutare le persone affette da Sla a mantenere il gusto per la vita e la convivialità, studiando ricette e piatti con consistenze adatte perché possano essere consumati in sicurezza anche da chi ha problemi a deglutire.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica: durante la cena Rafanelli ha portato la sua testimonianza personale, raccontando i motivi che lo hanno spinto a creare Slafood. Intanto nelle scorse settimane è nata ufficialmente anche la prima ricetta d’autore del progetto targato Slafood, un piatto mangiabile senza problemi anche da chi è affetto da disfagia: è il risotto al brodetto di gamberi con crostacei, basilico e pecorino ideato dallo chef Roberto Carcangiu. Un piatto sì frullato, ma gustoso e pure bello da vedere.