I portabandiera della storia dell’arte a cavallo tra ‘800 e ‘900, raccontati ai bambini. Si tratta di Pablo Picasso, Jack Pollock e poi Jean Claude Monet, Giuseppe Capogrossi, Amedeo Modigliani e Henry Matisse, protagonisti di altrettanti video, online da poche ore, sul canale YouTube di "Amici dei Musei Monza e Brianza". E’ stata un’idea di Elisabetta Cagnolaro (illustratrice, esperta di didattica artistica nelle scuole monzesi, tra cui la Don Milani) e Raffaella Fossati (presidente Amici dei Musei) che hanno immaginato "SuonArte", suonando alla porta degli artisti e raccontando la loro poetica e il loro lavoro con il linguaggio dei bambini, a partire dall’infanzia degli artisti stessi.
Così Pablo Picasso è il bambino dagli occhi grandi e poi l’artista che ritrae anche il lato in ombra di un profilo, Jack Pollock è il bambino che non sta mai fermo.
Di Henry Matisse si sottolinea l’età senile in cui, impossibilitato a dipingere, ritaglia foreste, piscine e gente che nuota e dalle forme ondulate della carta, incollate in tutta la casa crea una vera foresta. Jean Claude Monet diventa il giardiniere dei colori, mentre Amedeo Modigliani trae spunto per le sue figure dal collo lungo delle giraffe. Un video è dedicato a Giuseppe Capogrossi, un artista italiano meno conosciuto, ma ugualmente stimolante per i ragazzi con la sua intuizione delle forme ripetute come timbri, ispirate a zampe di granchio, corna del cervo, graffiti del popolo camuno, un campo arato, un labirinto vegetale o una città fotografata da un aereo, Questi segni devono somigliare alle zampe degli elefanti, in fila come quando questi vanno a bere, in fila con lo stesso ritmo dei cammelli. I video durano circa 8 minuti, di cui la metà dedicati al racconto dell’artista e il resto al laboratorio. Si stimolano i bambini a ritagliare forme, incastrarle come figure di Picasso, a schizzare il colore su un’apposita striscia di carta come i quadri di Pollock. "In questa bolla di immobilismo - commenta Elisabetta Cagnolaro - vogliamo portare l’arte e il bello alla portata dei più piccoli, con materiali poveri, favorendo il lavoro autonomo, spesso su un balcone o in cortile, per evitare di sporcare in casa, ma permettendo ai bambini di riappropriarsi della fisicità della carta, del colore, della colla, dei ritagli di giornale.
Cristina Bertolini