Sui banchi col cappotto e in mensa si battono i denti

Il teleriscaldamento non è sufficiente alle elementari e materne Don Milani. La referente del plesso: "La misura è colma, da novembre segnaliamo i disagi"

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di Gabriele Bassani

Mezza scuola al freddo, bambini in classe con giacconi e sciarpe, genitori infuriati, alcuni dei quali si sono presentati in anticipo per portare a casa i figli.

È quanto accaduto anche ieri alla scuola primaria e alla scuola d’infanzia Don Milani di via Cartesio, nell’istituto comprensivo Leonardo Da Vinci, dove i problemi sono iniziati già con l’arrivo della stagione fredda e con la prima accensione dei termosifoni a novembre e, secondo quanto riferiscono insegnanti e personale non docente, si intensificano soprattutto il lunedì, alla ripresa delle lezioni dopo la pausa del fine settimana.

L’impianto termico di questa scuola è alimentato con il teleriscaldamento fornito da Bea, attraverso il forno inceneritore di Desio, ma evidentemente c’è qualcosa che non funziona.

I caloriferi non scaldano abbastanza e molte aule (non tutte) sono al freddo, o con temperature comunque non sufficienti a garantire quel minimo di benessere necessario ad un proficuo svolgimento delle attività in classe. "La misura è colma, stiamo subendo questi disagi ormai da diverse settimane, fin da prima delle vacanze scolastiche, ed è peggiorata in questi giorni con l’arrivo dell’aria gelida e della neve", dice Elisabetta Zappella, insegnante e referente di plesso. "Noi non siamo tecnici e non sta a noi capire e risolvere il problema, non pretendiamo chissà quali temperature, sappiamo bene che oggi ci sono le limitazioni a 19 gradi ma qui siamo ampiamente al di sotto".

Il problema non è uniforme all’interno del plesso scolastico che ospita complessivamente quasi 400 bambini, a cui si aggiungono quelli della scuola d’infanzia, dove però pare che i problemi delle scorse settimane siano stati superati.

"Abbiamo l’intera ala delle quinte che è fredda, così come una parte al piano terra della scuola. La mensa scolastica addirittura è gelata, con i caloriferi completamente freddi e mangiare al freddo è la cosa meno indicata – prosegue l’insegnante Zappella –. Oggi (ieri, ndr) il dirigente scolastico ha fatto un nuovo sopralluogo nella scuola e mi hanno detto che sono stati qui anche i tecnici del Comune, bisogna trovare una soluzione al più presto perché così non si può andare avanti".

Il sindaco Antonio Romeo sta seguendo la vicenda e non nasconde il proprio disappunto nei confronti di Bea, che fornisce il servizio di teleriscaldamento. "Ora ci dicono che c’è un problema con lo scambiatore e con l’impianto della scuola le cui condotte sarebbero sporche perché l’impianto è troppo vecchio. Forse queste cose bisognava verificarle prima di collegare l’impianto. Ci stiamo muovendo per risolvere il problema e già domani (oggi, ndr) ci sarà un nuovo intervento tecnico sul posto. Ma al personale della scuola chiedo più collaborazione per cercare di risolvere insieme i problemi, magari evitando anche una eccessiva apertura delle finestre durante l’orario delle lezioni".

Dalla scuola però negano che siano lasciate finestre aperte in questo periodo, "lo facevamo quando c’era l’obbligo di farlo per l’emergenza Covid, adesso sarebbe impossibile, col freddo che fa e comunque il problema è un altro, perché qui parliamo di termosifoni freddi, dove quindi non arriva propro l’acqua calda", aggiunge Zappella.