"Studenti pigri, disillusi e menefreghisti"

Lo sfogo social di una giovane supplente di filosofia diventa virale: "Generazione Z, niente concentrazione solo cellulari"

di Alessandro Crisafulli

"Pigri, disinteressati a tutto, incollati al cellulare: impossibile fargli passare un solo concetto". Uno sfogo breve ma intenso. Che, grazie alla potenza dei social, è diventato virale. È quello di una giovane docente brianzola, che ha affidato a Linkedin il suo messaggio sui giovani, scatenando un "putiferio" di reazioni. "Da un mese sto facendo una supplenza di storia e filosofia, in un liceo di scienze applicate in Brianza – racconta Ilaria Testa, copywriter di Villasanta -. Ho due quarte e due quinte, principalmente di ragazzi, tutti profondamente Generazione Z. Sempre con il cellulare in mano, incapaci di seguirmi per più di 5 minuti, in classi di 26 persone di media (con punte di 28 per una quinta nata dall’unione di due quarte). Non sono interessati al voto, non gliene frega nulla della politica". E ancora: "Cercare di far passare un solo concetto é estenuante, tra chiacchiere, suoni, risate e cellulari. Eppure mi sembra vitale far capire loro che é importante che scelgano, votino, immaginino il mondo di domani. Non so se riuscirò nell’impresa, nel frattempo continuo a tentare".

Infine, aggiunge, allegando una eloquente foto "non si parlerà mai abbastanza della bruttura delle scuole". Un post che ha scatenato un intenso dibattito, con oltre 150 commenti anche da parte di vari colleghi, professionisti e specialisti. "Gli studenti sono obbligati a lasciare il cellulare solo durante le verifiche – spiega, a chi chiede come mai usino i telefoni durante le lezioni – io ho creato una scatola arancione, che chiamo Focus box, dove i ragazzi possono mettere il cellulare se vogliono, ma in pochi lo fanno".

E poi tutti i tentativi di coinvolgerli e stimolarli tramite film, serie tv, libri, "sto provando di tutto, perchè sono un concentrato di pigrizia e di facilità di pregiudizio... anche perché sono figli di un periodo di grande pessimismo e disillusione". Poi, la postilla sulle strutture, che di certo non aiutano: "Assicuro che passare 40 ore della proprio settimana in un posto brutto non aiuta molto a volerci stare". Chi è a contatto quotidiano con i giovani studenti è un altro brianzolo, Raffaele Di Stato, cesanese, coordinatore editoriale di ScuolaZoo: "Non conosco bene la situazione, ma in generale la collaborazione fra studenti, docenti e istituzioni scolastiche è sempre molto complessa e tutt’altro che scontata – sottolinea –-. E in giro per l’Italia ci sono sicuramente tante situazioni diverse. Proprio per facilitare questo tipo di collaborazione, che è fondamentale per il futuro degli studenti, abbiamo creato il progetto dei Rappresentanti d’Istituto ScuolaZoo. La funzione è proprio creare una finestra di dialogo, anche e soprattutto quando - come in questo caso - sembra esserci un muro fra le parti".

"Quello che speriamo, rispetto a questo caso, ma ne siamo sicuri – aggiunge – è che la professoressa prima di scrivere questo post abbia provato a dialogare con i propri studenti, riportando le sue impressioni, cercando un confronto e magari anche un modo migliore di coinvolgerli durante la lezione. A questa prof, e non solo, dico che ScuolaZoo è a disposizione di tutti i docenti e delle istituzioni che vogliono aprire un canale sempre più diretto con la GenZ".