Da Vimercate a Desio, gli ospedali si blindano: stop alle visite di parenti e amici

Da domani le strutture dell’Asst Brianza chiudono i reparti: si torna alle videochiamate e ai tablet. Esclusi i minorenni, le partorienti e chi è in fin di vita

Il blocco scatta nelle strutture di Vimercate, Desio Carate, Seregno e Giussano

Il blocco scatta nelle strutture di Vimercate, Desio Carate, Seregno e Giussano

Vimercate (Monza e Brianza) - Omicron avanza (ieri in provincia 2.830 casi registrati), il picco dei contagi è previsto per fine mese e l’Asst Brianza blinda gli ospedali: niente più visite in reparto, si torna alle videochiamate e ai tablet per parlare con parenti e amici. Ieri, la decisione sofferta dell’unità di crisi aziendale dopo l’analisi dei dati. "Avremmo voluto evitare, ma con i positivi in aumento esponenziale la misura è indispensabile per proteggere tutti e non bloccare l’attività degli altri reparti", spiega la direzione. Questo è il punto: con interventi programmati tagliati per ridurre i rischi e la riorganizzazione continua, lo scenario non è certo roseo. Provvedimenti che non sono indolori per i pazienti che spesso rimandano cure tutt’altro che superflue: "Dobbiamo occuparci anche delle altre malattie", ripetono ai piani alti.

Gli effetti della conversione delle strutture al contrasto al Covid sono stati pesanti, migliaia di controlli di prevenzione saltati e di operazioni rimandate in gran parte irrecuperabili per la consistenza dei numeri e ora si vuole evitare di riavvolgere il nastro e di ritrovarsi al punto di partenza. Non restava che bloccare gli accessi, anche se la solitudine dei ricoverati imposta dal virus è uno degli aspetti più dolorosi della pandemia. 

Il salto indietro è il male minore, il déjà-vu scatta domani a Vimercate, Desio, Carate, Seregno e Giussano: familiari e conoscenti non potranno più entrare in corsia. Con alcune eccezioni: i degenti minorenni continueranno a ricevere l’assistenza di un familiare, le partorienti pure, sia in travaglio che dopo, e anche chi è in fin di vita e i grandi anziani, gli ultraottantenni. Un aiuto da casa verrà assicurato anche in caso di barriere linguistiche "per evitare che i malati in questa condizione vivano un ulteriore stato di isolamento". 

Ma per tutti è previsto un protocollo particolare, "le visite devono essere autorizzate dai dipendenti e sarà ammessa solo una persona al giorno in possesso di super-green pass cioè con la terza dose già ricevuta, oppure con carta verde rafforzata da un tampone antigenico o molecolare negativo risalente al massimo a 48 ore prima di entrare in ospedale". Confermata anche la necessità di compilare la check-list Covid e la verifica della validità della carta vaccinale alle portinerie. Le fasce orarie di ingresso, salvo accordi diversi con il personale, esclusi l’ambito materno-infantile e le terapie intensive, sono comprese fra le 12.30 e le 13.30 e fra le 18.30 e le 19.30.