Stalking, lavori fasulli, rapine, furti, maltrattamenti alla moglie: espulsi due stranieri in Italia con carte false e una sfilza di reati

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Il primo aveva un contratto ma al lavoro non si presentava mai (era finto!) e preferiva commettere furti e rapine. Il secondo aveva ottenuto il permesso di soggiorno sposandosi, ma si era messo subito a spacciare, maltrattare e stalkerizzare la moglie e commettere rapine violente. Ora sono stati portati in un centro per il rimpatrio in vista del definitivo allontanamento dall’Italia. Il Questore Marco Odorisio ha disposto il trattenimento con collocamento nei Centri di Permanenza per i Rimpatri di Milano e Torino di due cittadini extracomunitari irregolari sul territorio italiano e gravati da numerosi precedenti penali inerenti gli stupefacenti, contro le persone e il patrimonio.

Il primo, un tunisino 40enne, era giunto in Italia nel 2008 dove aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, ma già nel 2009 si era reso responsabile del reato di lesioni aggravate ai danni di un connazionale. Nel 2012, era emerso che la ditta in cui aveva dichiarato di lavorare era di fatto inesistente e che, per soldi, aveva fornito a lui e ad altri stranieri documentazione simulante un rapporto di lavoro. Nel 2014 era stato arrestato per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di oggetti atti a offendere. Nel 2019 era stato denunciato per una rapina impropria commessa in un supermercato e nel 2022 era stato di nuovo arrestato per tentato furto in concorso. Il secondo cittadino straniero avviato verso l’esplusione è un gambiano 45enne. Irregolarmente in Italia dal 1997, nel 2002 aveva ottenuto un permesso di soggiorno dopo aver sposato una cittadina comunitaria. Tuttavia spacciava e stalkerizzava la donna. Evaso dagli arresti domiciliari, aveva spaccato una bottiglia in testa e minacciato con una mannaia un connazionale per rapinarlo di bici elettrica, orologio e auricolari.

Dario Crippa