
Due sposi in chiesa al matrimionio
Monza, 29 settembre 2014 - I monzesi preferiscono le ucraine, le romene, le russe e le brasiliane, e non per forza giovanissime. Sono anni che si assiste a un costante calo dei matrimoni in città in linea con le tendenze sociali e demografiche del resto del Paese, ma la crisi delle unioni, in realtà, sembra colpire solo le coppie più tradizionali, composte da un italiano e una italiana. Gli incontri con persone di altre nazionalità invece sembrano più prolifici e, anno dopo anno, si assiste a una crescita delle nozze miste al punto che in circa un matrimonio ogni quattro celebrato a Monza nell’ultimo anno almeno uno dei due coniugi non era italiano. E, nel dettaglio, uno ogni sette aveva il marito italiano e la moglie straniera, con i monzesi che hanno trovato soprattutto nelle donne in arrivo dall’Est Europa le compagne migliori e con un’età media arrivate all’altare, o più spesso in municipio, di 37,6 anni.
Secondo i dati dell’anagrafe, appena aggiornati ed elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune, sono stati 276 i matrimoni a Monza nell’arco del 2013 e quelli misti hanno raggiunto il 18,8% del totale, dove il 14,1% ha visto la sposa straniera e il marito italiano, contro il 4,7% di mogli italiane con coniuge straniero, mentre aggiungendo anche l’8% di unioni in cui entrambi i nubendi erano di nazionalità diversa dall’italiana, il numero di matrimoni con stranieri è arrivato al 26,8%.
Ma nonostante le floride relazioni internazionali coltivate in città, da sole non bastano a risollevare la statistica generale sull’avvio delle nuove famiglie sposate di Monza. E la crisi dei «sì» arriva da lontano ed è anche andata di pari passo con il crollo delle preferenze dei matrimoni in chiesa rispetto a quelli in municipio. Cresce stabilmente, anche nella cattolica Brianza, l’abitudine alla separazione e al divorzio. Sempre meno i matrimoni che reggono. Siano essi fra italiani o fra stranieri.