Spaccio in via Visconti, patteggiamenti a raffica

Una ventina degli arrestati li ha concordati con i pm titolari dell’inchiesta, i rimanenti hanno chiesto il processo con il rito abbreviato

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di Stefania Totaro

Una raffica di richieste di patteggiamento per i pusher che avevano sottratto i giardini di via Azzone Visconti ai cittadini per spacciare cocaina, eroina, hascisc e marijuana. Ieri si è tenuta al Tribunale di Monza l’udienza preliminare davanti alla giudice Cristina Di Censo per 26 tra spacciatori e fornitori di droga, questi ultimi attivi anche nella zona di confine tra le province di Lecco, Como e Sondrio, arrestati lo scorso ottobre dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Monza e Brianza. Sono tutti, a eccezione di un cittadino italiano, provenienti dall’Africa occidentale (per la maggior parte richiedenti asilo), questi specializzati in droghe ‘leggere’, mentre 19 marocchini vendevano cocaina ed eroina. Una ventina di loro hanno concordato la pena con i pm della Procura di Monza titolari dell’inchiesta, Salvatore Bellomo e Sara Mantovani, mentre i rimanenti imputati hanno chiesto di venire processati con il rito abbreviato, la cui discussione è prevista per il 2 aprile.

Contestate complessivamente un totale di quasi 4mila cessioni o detenzioni di stupefacenti di varia natura, dalla singola dose al chilo di cocaina o ai 10 chili di hascisc, per un valore complessivo di 500mila euro. Le indagini sono iniziate nell’ottobre 2019 con appostamenti, video e intercettazioni nella strada a due passi dal centro storico monzese. L’operazione, che conta complessivamente 61 indagati, è stata denominata ‘Dedalo’ perché è emerso un dedalo di rapporti tra spacciatori, di cui erano rimasti vittime nel gennaio 2020 anche Vittorio Brumotti e la sua troupe, entrati nei giardini per girare un servizio di “Striscia la Notizia” e aggrediti, anche con un coltello e rapinati da due gambiani, poi sottoposti a fermo dai poliziotti. Più di 5.000 pagine di ordinanza cautelare, oltre 1.000 ore di video e migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali da tradurre dalla lingua mandingo del Gambia e dall’arabo del Marocco è stato il lavoro fatto dagli uomini della Squadra Mobile da ottobre 2019 a maggio 2020, anche ai tempi dell’emergenza Coronavirus, per stroncare lo spaccio di droga ai giardinetti ormai ‘occupati’ dai pusher. Alla fine i poliziotti monzesi, in collaborazione con personale di altre Squadre Mobili del nord Italia, dei Reparti Prevenzione Crimine di nord e centro Italia, oltre a unità cinofile e del Reparto Volo, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Monza a carico di 53 persone (un solo italiano, 31 del Gambia, 3 nigeriani, 3 senegalesi, 2 della Guinea, 1 della Mauritania e 1 del Mali, per la maggior parte richiedenti asilo e 19 marocchini).

Tredici erano già finiti in carcere, altri 25 sono stati arrestati, mentre 2 sono finiti agli arresti domiciliari e gli altri hanno avuto il divieto di dimorare a Monza. Tra le droghe vendute è emerso anche un nuovo allarmante tipo di sostanza stupefacente chiamato ‘Gardella’, un pericoloso mix tra hascisc e marijuana di cui vi è traccia su internet solo in lingua inglese. Droghe spacciate ogni giorno, a tutte le ore e alla luce del sole, a clienti i più svariati, tra cui anche giovanissimi e minorenni.