DARIO CRIPPA
Cronaca

Sovico, incendio in garage: esami tossicologici sui tre ustionati

Smentita la pista dell’atto intimidatorio, l’incendio sarebbe partito dall’interno ma non è chiaro perché le vittime non siano uscite da sole dal box

La rampa d'accesso al box dove si è verificato l'episodio

Sovico (Monza Brianza),1 febbraio 2020 - I due uomini, di cinquanta e trentatré anni, sono tuttora ricoverati in prognosi riservata, il primo all’ospedale Niguarda di Milano (con ustioni al volto, alle mani, al torace e a una gamba) e il secondo al San Gerardo di Monza (ustioni a mani, gambe e volto). Anche la ragazza, diciannove anni, quella in condizioni fisiche migliori (solo intossicata, era stata trasportata in codice giallo all’ospedale di Desio) è tuttora ricoverata in osservazione. Se possono sperare di tornare a rivedere un giorno la luce del sole lo devono ai carabinieri della sezione radiomobile di Monza e ai colleghi della Stazione di Biassono, che giovedì intorno alle 13.30 hanno sfondato la saracinesca di un box nel centro di Sovico nel quale si trovavano e in cui era scoppiato un incendio e li hanno tratti in salvo.

Cosa sia davvero accaduto, gli incredibili eventi che hanno portato i tre a rischiare la pelle e a uscirne ustionati e intossicati, è ancora tutto da stabilire. I carabinieri di Monza contano di interrogare tutti e tre non appena le loro condizioni fisiche lo consentiranno. Soltanto così - si spera - si potrà fare davvero luce su quanto avvenuto nella casa di corte di via Giovanni da Sovico. La voce che i tre fossero stati rinchiusi da qualcuno nel garage e il fuoco fosse stato appiccato con loro dentro è stata smentita con forza dall’Comando provinciale dei carabinieri.

Accantonata ufficialmente anche la pista che ipotizzava che i tre siano stati vittima di un atto intimidatorio. Da capire per quale ragione però i tre fossero all’interno di un garage in fiamme e non ne siano usciti sino a quando non ne sono stati tirati fuori dai carabinieri. A questo proposito, i carabinieri attendono l’esito degli esami tossicologici effettuati in ospedale sulle vittime. L’idea è che soltanto uno stato di incoscienza dei tre postrebbe giustificare il loro incredibile comportamento. Al momento, dalle testimonianze raccolte e dall’esito dei rilievi, emerge - a detta degli investigatori - che l’incendio sarebbe partito in maniera accidentale e che le fiamme sono state alimentate da alcune coperte e da un materasso che si trovavano all’interno del garage. Fra gli elementi da chiarire resta anche cosa ci facessero quelle tre persone nello stabile al numero civico 45 di via Giovanni da Sovico. Nessuno dei tre infatti ci risultava residente ma due di loro erano ospiti del vero proprietario dell’appartamento e avevano la disponibilità del box.