DARIO CRIPPA
Cronaca

Sovico, li chiudono nel garage e danno fuoco: caccia agli autori dello spietato blitz

Due uomini e una giovane ustionati. Le loro grida hanno attirato l’attenzione dei vicini

La rampa d'accesso al box dove si è verificato l'episodio

Sovico (Monza Brianza), 31 gennaio 2020 - Li hanno chiusi dentro il box di una casa di corte nel centro di Sovico, piccolo paese non lontano da Monza. Sotto la minaccia delle armi. Poi, con della benzina, hanno appiccato il fuoco con loro dentro: due uomini, di 33 e 50 anni, e una ragazza di 19. Prima che potesse finire in tragedia, ci hanno pensato i carabinieri a salvarli.

Le loro urla lancinanti e terrorizzate hanno richiamato l’attenzione dei vicini di casa. E le pattuglie della stazione di Biassono e della sezione Radiomobile di Monza, inviate sul posto dalla centrale operativa dei carabinieri, hanno visto il fumo fuoriuscire dal box e si sono fiondate a forzarne la saracinesca tirando letteralmente fuori dalle fiamme i tre malcapitati. Intanto, i colleghi provvedevano a spegnere il fuoco con l’estintore in dotazione alle auto di pattuglia e con un altro estintore preso in prestito da una ditta della zona. I tre feriti sono stati trasportati d’urgenza in codice rosso all’ospedale. L.D., l’uomo di 50 anni, aveva ustioni al volto, alle mani, al torace e a una gamba: è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda di Milano, cosciente. P.M., l’uomo di 33 anni, aveva invece ustioni a mani, gambe e volto: è entrato in codice giallo all’ospedale San Gerardo di Monza. Infine A.G., la ragazza di 19 anni, se l’è cavata solo con un codice giallo per il fumo respirato ed è stata portata all’ospedale di Desio.

Resta ora da far luce sull’inquietante vicenda. Gli uomini – armati – che hanno rinchiuso le loro tre vittime nel box volevano davvero uccidere o il loro è stato soltanto un atto intimidatorio per spaventarle? I carabinieri di Monza, che indagano sulla vicenda, tengono le bocche cucite. Ufficialmente, fino a ieri, si parlava soltanto di un atto incidentale, di indagini in corso e di tre persone rimaste - “misteriosamente” - prigioniere del loro box. Sembra che le tre vittime siano di origine calabrese. Una soltanto risiede davvero nella casa di via Giovanni da Sovico 45, in pieno centro, nella quale sono avvenuti i fatti. Le altre due (fra cui la ragazza) erano ospiti, arrivate da un paio di mesi dalla Calabria, da cui pare fossero fuggite dopo aver subito altri atti intimidatori.

In pronto soccorso sono andati anche un paio di soccorritori e i carabinieri in via precauzionale di per il fumo inalato nel corso delle operazioni di salvataggio. I soccorritori sono stati portati in codice giallo all’ospedale di Desio. Sul posto decine di persone esterrefatte, fra loro anche il sindaco e il vicesindaco di Sovico, Barbara Magni e Marco Ciceri. La sorella di uno dei due feriti, preoccupata, si è trincerata dietro a un lapidario: "Mio fratello qui era solo ospite, speriamo stia bene, ma non vogliono dirmi nulla...".