Dopo un’attesa durata tutta l’estate, anche per il tempo necessario a reperire i pezzi di ricambio necessari, lo avevano finalmente sistemato di nuovo.
È durato appena lo spazio di un paio di giorni. Non si sa ancora con certezza se per colpa dei soliti atti di vandalismo oppure se per difetti strutturali.
C’è una fetta di città, alle porte del centro storico, tagliata in due. Un segmento di popolazione, che comprende disabili, anziani, mamme col passeggino, è impossibilitata nei suoi movimenti.
Succede da tempo ormai intollerabile all’altezza della linea ferroviaria che passa dalla via Bergamo/Amati.
Benvenuti in un modello di civiltà per nulla inclusivo.
I fatti sono semplici. Per attraversare la linea ferroviaria esiste solo un sottopasso ciclopedonale. Ma chi non può contare sulle proprie gambe deve scordarsi di utilizzarlo.
Il passaggio a piedi, fra dislivelli, discesa, salita in spazio angusti, è pressoché impossibile per chi si muova con un bastone o una carrozzina.
La soluzione, l’unica, sarebbe quella di utilizzare un ascensore. Il problema è che quelli esistenti (in via Bergamo e in via Amati) sono quasi perennemente off limits.
I vandali li danneggiano, mettendoli fuori uso, con costante pervicacia.
A cominciare dai danni provocati dal maltempo datati al luglio del 2023, lo hanno regolarmente danneggiato.
Secondo l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti, almeno sei o sette volte.
Ma l’elenco andrebbe aggiornato e il problema preso di petto. Cosa che non accade. dato che i fermi a tutt’oggi sono stati almeno 8.
Uno dei tanti anziani che vivono nei paraggi suggerisce una soluzione, sull’esempio di quanto avviene in altre città: una sorta di scala mobile. "Così - fa notare – in caso di guasto uno potrebbe camminare pino piano fino al capo opposto del sottopasso".
E invece ci sono solo due ascensori, puzzolenti di urina e coperti da scritte volgari da suburra.
E uno dei due è sempre guasto.
Ieri, era quello di via Amati, di modo che il malcapitato proveniente da quella opposto su via Bergamo non aveva altra alternativa che bloccarsi davanti al cartello “fuori servizio”.
Lamperti intanto promette: "Siamo in attesa di una nuova riparazione che avverrà a giorni". E per il futuro? "Pensiamo di installare un sistema di sicurezza più efficace".