BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Soluzione a senso unico. Il ponte di San Rocco è in serio pericolo. Il traffico sarà dimezzato

Costruito nel Trecento è stato ritoccato più volte nel corso dei secoli: oggi è sorvegliato speciale sotto l’occhio di laser scanner e georadar.

Soluzione a senso unico. Il ponte di San Rocco è in serio pericolo. Il traffico sarà dimezzato

Costruito nel Trecento è stato ritoccato più volte nel corso dei secoli: oggi è sorvegliato speciale sotto l’occhio di laser scanner e georadar.

Una ricostruzione con il laser scanner e un’indagine georadar nei mesi scorsi hanno stabilito lo stato di salute del Ponte di San Rocco, simbolo di Vimercate, ora, per salvaguardarlo, la scelta di dimezzare il traffico di passaggio sull’antichissimo viadotto porta Sud della città. Diventerà a senso unico in uscita, da via Terraggio a via Burago, permettendo così ai residenti del centro storico di raggiungere la Sp 2 Monza-Trezzo, Bananina, Tangenziale est e qualsiasi destinazione. Una scelta messa nero su bianco dalla Giunta con il parere favorevole della polizia locale, che rispetta il grosso progetto conservativo del bene artistico-archeologico battuto ogni giorno da centinaia di veicoli.

Sono stati portati a termine diversi rilievi strutturali attraverso un piano di misurazioni e verifiche approvato dalla Soprintendenza e ora prima di mettere nero su bianco il dettaglio degli interventi di cui ha bisogno, era necessario fare una scelta preliminare sulla viabilità.

E l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Cereda ha deciso di alleggerire. Da anni il ponte è un sorvegliato speciale, a cadenza regolare si è anche pensato di pedonalizzarlo completamente e forse questo è un primo passo verso l’obiettivo. Per ora si lavora a consolidarlo, fra i punti da verificare "lo stato della torre di guardia in legno" e "l’erosione dei pilastri di sostegno". Operazioni che saranno parte di un unico piano. Lo scopo è salvarlo dal tempo perché rimanga per altri secoli un punto di riferimento per i vimercatesi, la sua storia si identifica con quella della città. Costruito nel III secolo, è stato rimaneggiato in epoca medievale. Tutti conoscono a memoria la sua struttura a “schiena d’asino“ su quattro arcate e le sue misure: lungo 28 metri e mezzo e largo poco meno di 4 e mezzo, è di pietra a blocchi con rivestimento di masselli di ceppo e serizzo.

A prevalere è la parte portante in mattoni e ciottoli di fiume per le due torri fortificate alle estremità, uniche in città scampate alle demolizioni ottocentesche. Un gioiello archeologico ammirato da studiosi e appassionati che arricchisce il patrimonio culturale del borgo. Tanti gli interventi di modifica nel corso del tempo, prima del Seicento ci fu l’interramento della base dell’arcata occidentale, liberata nel 1970 con lo scavo dell’alveo. A inizio Ottocento toccò a quella orientale e nel 2002 fu consolidato. Presto, lo sarà di nuovo.