DARIO CRIPPA
Cronaca

Siringhe e aghi non sterilizzati: affare criminale

Per risparmiare il fornitore non li trattava. Merce in tutta Italia, la gran parte a Milano e Monza

Una siringa ospedaliera

Una siringa ospedaliera

Monza - Si accaparravano un tale numero di commesse che, con le forze a disposizione, non sarebbero riusciti a smaltire neppure se avessero lavorato tutti i giorni. Dall’alba al tramonto, i notti fine settimana e feste comprese. Una ingordigia che gli stessi carabinieri del Nas di Milano, che ieri hanno messo i sigilli ai loro stabilimenti in Brianza e hanno denunciato 4 fra manager e responsabili della qualità, non riescono al momento a quantificare. Quello che è certo è che per almeno 4 anni, dal 2016 e sino al dicembre del 2020, i presidi medici che dovevano essere sterilizzati dalla Steril Milano non lo sono stati. Almeno, non tutti.

E così aghi, cannule, garze, strumenti, impianti destinati a diagnosi e prevenzione, controllo, terapia, interventi di concepimento, e dispositivi medici diagnostici in vitro impiegati per l’esame di laboratorio (reagenti, calibratori, materiali di controllo, strumenti, attrezzature), sono entrati senza essere stati sterilizzati adeguatamente in strutture sanitarie e ospedali, sia privati che pubblici, su tutto il territorio nazionale. A Milano e in Brianza soprattutto, anche se la stesura di un elenco delle strutture è ancora in corso. Intanto da ieri (ma sul sito del Ministero già dall’11 marzo) sono partite le “segnalazioni di falsificazione” a tutte le strutture sanitarie del territorio da parte del Ministero della Salute, ma anche dell’Ordine dei Medici e dell’Ordine dei Farmacisti. Il problema è generalizzato e insieme inquietante. Steril Milano Srl era a suo modo un colosso: sede principale a Monza, aveva stabilimenti anche a Biassono e a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Fondata a Monza nel 2009, nel 2019 era stata acquisita dalla francese Ionisos, leader europeo nella sterilizzazione a freddo con l’ossido di etilene.

Le indagini dei carabinieri sono partite dopo aver ricevuto una segnalazione da alcuni Fabbricanti (Cid Spa., Tipromed Srl, Audio Technologies Srl, Delta Med Spa, Pikdare Spa, ndr ) a cui ha fatto seguito un’ispezione nell’azienda, attiva nella sterilizzazione di dispositivi medici, cosmetici e altri materiali, mediante sottoposizione degli stessi a trattamenti con l’utilizzo di raggi beta e di ossido di etilene. Dall’ispezione sarebbero emerse gravi irregolarità. L’ex titolare della società, deceduto all’inizio di quest’anno, "con la complicità di tutti i Responsabili del reparto qualità succedutisi dal 2016 ad oggi", avrebbero artefatto per anni i certificati relativi ai processi di sterilizzazione, al fine di ottenere maggior lavoro rispetto alle proprie effettive capacità produttive (la pagina Linkedin parla di non più di 10 dipendenti), mettendo a disposizione dei propri clienti materiali che in realtà non venivano sterilizzati. "Le costanti manomissioni dei report di sterilizzazione e le relative falsificazioni dei certificati restituiti ai clienti – hanno spiegato dal Nas di Milano, agli ordini del tenente colonnello Salvatore Pignatelli – hanno trovato puntuale riscontro sia negli accertamenti dei Nas sia in alcuni manoscritti dell’ex titolare della società, dove erano indicati i numeri dei lotti dei prodotti non sottoposti a sterilizzazione".

È seguita la denuncia di 4 persone a piede libero (ex manager, responsabili del servizio qualità) per concorso in falsità materiale commessa da privato nonché per i gravi rischi per la salute pubblica derivanti dall’utilizzo di dispositivi medici non sicuri sia per gli operatori sanitari che per i pazienti. I militari, di concerto con il Ministero della Salute, hanno avviato immediatamente le verifiche in tutti gli enti e società clienti dell’azienda per scongiurare qualsiasi rischio di infezioni a causa della mancata sterilizzazione, ma soprattutto allo scopo di porre in essere tutte le procedure per identificare, richiamare e sterilizzare correttamente ogni singolo dispositivo medico non correttamente trattato. "Si chiede a tutti i fabbricanti – è l’allarme lanciato dal Ministero – che si sono avvalsi, direttamente o indirettamente del servizio di Steril Milano, di interrompere l’immissione sul mercato dei dispositivi". E di comunicare al Ministero i codici dei lotti sospetti. Il timore è che nei magazzini di ospedali e presidi sanitari ce ne siano parecchi. Che dovranno essere messi da parte, scartati o bonificati.