BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fimer di Vimercate, la proprietà ci ripensa: niente vendita, futuro a rischio per i lavoratori

Il cda dell’azienda del fotovoltaico non approva la proposta di McLaren. Con il fiato sospeso i 100 addetti dello stabilimento

Si spengono le speranze  La proprietà ci ripensa  Ferma la vendita Fimer
Si spengono le speranze La proprietà ci ripensa Ferma la vendita Fimer

Vimercate (Monza) – Greybull-McLaren conferma l’interesse per Fimer, ma il cda dell’azienda non approva la proposta del fondo britannico e chiede al tribunale il pre-concordato preventivo per il sito toscano di Terranuova Bracciolini, occupato da due settimane. La tensione è alle stelle.

Ieri, la nuova mossa della governance del marchio brianzolo degli inverter per fotovoltaico, dopo quella degli investitori in arrivo dal Regno Unito: 350 dipendenti, 100 dei quali nello stabilimento di via Kennedy a Velasca, aspettano da quasi due anni di sapere quale sarà il proprio destino. E quando tutto sembrava fatto con l’arrivo di nuovi capitali, la proprietà ha sparigliato le carte. E ora chiede al giudice di Milano - al quale quello di Arezzo ha passato il dossier per competenza - di essere ammessa di nuovo alla procedura.

Per il fondo d’Oltremanica "il futuro di Fimer e il sostentamento dei dipendenti sono a rischio senza alcuna ragione valida. Siamo ancora interessati nonostante i danni significativi subiti nelle ultime settimane. All’azienda non resta molto tempo".

Ma la preoccupazione, fatta trapelare dal cda, è soprattutto legata al fermo di produzione con il personale che ha superato le tre settimane di sciopero senza valutare bene, spiegano fonti vicine ai manager, le implicazioni di questa situazione sulle prospettive di risanamento, a prescindere dall’esito del concordato e con il rischio di compromettere anche una possibile amministrazione straordinaria nel caso in cui fosse stabilita.

La distanza fra gli ex soci è siderale e per i lavoratori sono le giornate più difficili. In città sono la metà di quelli in servizio all’inizio della crisi, chi ha potuto se ne è andato. Fim e Fiom brianzole hanno sempre chiesto "la salvaguardia di entrambi i siti e un cambio di passo. Abbiamo bisogno di un interlocutore".

A maggio, Fimer e Greybull-Mc Laren avevano ufficializzato l’intesa , il fondo ci avrebbe messo 50 milioni in totale, con una prima tranche di 10 per cominciare, ma la proprietà a inizio giugno ha cambiato idea: "Troppo onerosi i termini della partnership sia per quanto riguarda gli impegni sia per gli interessi". E ora, per evitare il crac, prospetta al tribunale un nuovo progetto.