Seregno, il post antisemita del vicecommissario dei vigili: "Milanisti ebrei"

L'ufficiale, accanito tifoso nerazzurro, ha espresso così il suo entusiasmo dopo il derby di Coppa Italia. Lui si difende: "Nessun razzismo, solo un modo per manifestare disprezzo"

Massimo Vergani (da Facebook)

Massimo Vergani (da Facebook)

Scivolone antisemita su Facebook per un ufficiale della polizia di Seregno, il vice commissario Massimo Vergani. Ma sarebbe meglio, forse, parlare di odio razziale sparso a piene mani, dato che semplicemente scorrendo gli ultimi post della sua pagina personale sul social network si scopre come Vergani sia solito impiegare il termine "ebrei" come insulto per definire i milanisti, rivali di tifo per lui, interista accanitissimo.

Il post che rischia di travolgere fra le polemiche il comando della polizia locale della cittadina brianzola risale al derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia, vinto dai nerazzurri con il risultato di 3-0. Subito dopo il fischio finale, che sancisce la promozione dell'Inter alla finale di Coppa Italia contro la Juventus, Vergani esterna tutto il suo entusiasmo di supporter interista su Facebook. "Risultato netto, pulito, dominante!!! Finalmente si ritorna nella nostra posizione naturale di dominio sugli ebrei (i milanisti, ndr) - scrive Vergani - Inutile ricordare che Milano siamo ancora una volta, solo noi!!! P.S. facciamola una telecronaca imparziale ogni tanto, giusto per provare qualcosa di nuovo #Inter #amala #finale #rossoneriebrei #merde #zozzoneri". 

Un'uscita di strada dovuta all'eccesso di entusiasmo? Un epiteto, per quanto inaccettabile, "dal sen sfuggito"? Un'intemerata di cui Vergani si è pentito, visto che il post ora appare essere stato cancellato dalla sua pagina Facebook? Difficile. Basta dare un'occhiata all'intero profilo, infatti, per accertare che per il vice commissario è un'abitudine definire i milanisti "ebrei". Il 19 marzo, per esempio, dopo il pareggio casalingo della sua Inter con la Fiorentina sfoga la sua delusione scrivendo "Altro regalo agli ebrei che ormai sono prossimi a vincere il tricolore più clamoroso della storia". Una settimana prima, il 13 marzo, sempre dopo un pari, stavolta a Torino, Vergani si lamenta per gli "altri due punti buttati nel cesso e scudetto regalato agli ebrei".

Vergani ha provato a mettere una pezza, difendendosi con una dichiarazione rilasciata al Giornale di Seregno. "Sono abbastanza colorito quando si parla dell'Inter, perché per me non è soltanto una squadra di calcio ma uno stile di vita - ha detto - La sottocultura ultras sa benissimo che affiancare il soprannome ebrei ai milanisti non c'entra nulla con l'antisemitismo, con la Shoah e con la storia, ma è soltanto dispregiativo, cioè persone poco affidabili". Parole che - per altro - sembrano denotare una certa confusione. Sia sull'antisemitismo, sia sulla sottocultura ultras. Vergani si è poi detto disposto a non utilizzare più il termine, qualora il suo uso (ma in questo caso è meglio parlare di abuso, forse) rappresentasse un problema per il corpo di Polizia locale.

In serata si è saputo che il vice commissario sarà sottoposto a indagine disciplinare interna per i diversi post pubblicati sul suo profilo Facebook, nei quali ha definito più volte "ebrei" i tifosi milanisti. Lo ha confermato all'Ansa il comandante Maurizio Zorzetto. "Premesso che mi ha lasciato scioccato, per me che il calcio è sconosciuto, mi è facile condannare certe espressioni - ha detto Zorzetto - sotto il profilo istituzionale mi allineo alla posizione di rammarico e sgomento dell'amministrazione. Sotto il profilo amministrativo abbiamo delle regole di condotta che vanno rispettate, spiacevoli situazioni come queste possono danneggiare l'immagine di persone che lavorano con abnegazione", specificandocomunque  di non avere dubbi sul fatto che Vergani "non sia razzista".