STEFANIA TOTARO
Cronaca

Seregnopoli: "Nessun favore a Ponzoni per non pignorare la casa"

L’ex ufficiale giudiziario Vincenzo Corso nega di aver favorito l’ex assessore regionale consentendogli di posticipare lo sfratto

L’ex assessore regionale lombardo in quota Pdl Massimo Ponzoni

Seregno (Monza Brianza) - "Antonino Lugarà lo conosco da oltre 30 anni ma non gli ho mai fatto nè chiesto favori, tantomeno sul pignoramento della casa di Massimo Ponzoni, che è a Desio mentre io mi occupavo della zona di Seregno". Vincenzo Corso, 67 anni, l’ex ufficiale giudiziario dell’ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti del Tribunale di Monza, nega le accuse che gli vengono rivolte dai pm Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo nel processo al Tribunale di Monza sulla presunta corruzione nell’urbanistica a Seregno. Secondo il capo di imputazione, Corso ha favorito l’ex assessore regionale lombardo in quota Pdl Massimo Ponzoni (che è stato condannato a una pena diventata definitiva nel 2016 di 5 anni e 10 mesi per corruzione sul Pgt di Desio e bancarotta fraudolenta e che in questo processo è imputato di usura in concorso con il costruttore Lugarà) permettendogli di posticipare un provvedimento esecutivo e così di guadagnare del tempo utile a regolarizzare a suo vantaggio la posizione giuridica relativa all’immobile di corso Italia 183 a Desio, suggerendo di modificare il contratto da comodato d’uso gratuito a locazione.

"Io nei confronti di Ponzoni sfratti non ne ho mai fatti - ha dichiarato Vincenzo Corso ieri nel suo interrogatorio - e nel mio ufficio non ho mai ricevuto alcuna procedura di questo tipo. Nei confronti di Ponzoni c’è stata una procedura di pignoramento nel 2015 ma io già da due anni non ero più in servizio nella sede distaccata del Tribunale di Desio ma ero andato a Monza". Per quanto riguarda i suoi rapporti con Antonino Lugarà, l’imputato ha sostenuto: "Lo incontravo spesso per strada e chiacchieravamo, non è mai venuto in ufficio. Si parlava di questioni personali e lavorative come con tanti altri che mi fermavano per chiedere consigli o informazioni". Il 67enne ha negato di essere a conoscenza di contatti tra Lugarà e Ponzoni. "Non so perchè risulta che Lugarà abbia telefonato a Ponzoni per rassicurarlo sul pignoramento e non so che il contratto è stato trasformato da comodato gratuito a locazione, anche se posso aggiungere che la modifica non ha valore in quella procedura esecutiva". La pm Giulia Rizzo gli ha poi chiesto conto di un incontro con Lugarà monitorato dagli inquirenti. "Un collega di ufficio voleva una casa a Seregno perchè gli piaceva come città e allora io mi sono offerto di chiedere a Lugarà se avesse qualche abitazione da vendere in zona - ha risposto Vincenzo Corso - Con Lugarà avevo un rapporto di amicizia, con lui mi sfogavo, gli parlavo dei miei problemi personali. Una volta mi ha accompagnato quando mio figlio aveva fatto un incidente con l’auto", ma ha negato di avere ricevuto somme di denaro o di essersi fatto pagare da Lugarà l’assicurazione scaduta. "Gli avrò anche raccontato che mi era scaduta l’assicurazione, ma non mi risulta che lui si sia offerto di pagarmela". Si torna in aula il 26 aprile con i primi di una lunga lista di testimoni della difesa.