Aggressione a Seregno, il procuratore dei minorenni: pensano di vivere un reality

"Purtroppo questi ragazzi ormai non sono più abituati a pensare, agiscono, credono di vivere in una canzone o in un film e perdono il contatto con la realtà"

Ciro Cascone

Ciro Cascone

Milano, 26 gennaio 2023  - Come in un film dove tutto e possibile, come in un mondo parallelo senza regole né morale. E' la sintesi dell'analisi del procuratore capo del Tribunale dei minore di Milano, Ciro Cascone sull'aggressione di due ragazzi a un 14enne spinto sotto un treno ieri alla stazione di Seregno (Monza) per una lite dovuta a una ragazzina e poi a un tentativo di rapina.

"Purtroppo questi ragazzi ormai non sono più abituati a pensare, agiscono, credono di vivere in una canzone o in un film e perdono il contatto con la realtà", ha spiegato all''Ansa. "Pensano di essere in un reality - ha proseguito Cascone - di poter risolvere una questione apparentemente banale, come la contesa di una ragazza, un contesto culturale che dovremmo aver superato, perché quella ragazzina è una persona e non un oggetto, con una spedizione punitiva".

Secondo il procuratore le questioni fondamentali in vicende come queste sono diverse. "La donna come oggetto di contesa, una visione distorta della realtà, caratteristiche del mondo adulto autocentrato che loro replicano - ha spiegato - dove io mi sento offeso e ho colpito, senza rendermi conto di avere davanti una persona e non un ostacolo che posso buttare sotto al treno". Comportamenti come questi si ripetono da anni, e se accade, ha aggiunto Cascone, è perché "da qualcuno li apprendono questi modelli", ma non si parla "solo della famiglia, che a volte è inerme sì", ma di "modelli esterni amplificati dai social, e vent'anni fa non accadeva perché non c'era il palcoscenico".