Femminicidio di Seregno, il bimbo in ospedale: "Sì è stato papà, l’ho visto"

Il piccolo sotto choc mima la scena dell’omicidio della mamma. Il padre in caserma con le mani insanguinate

Carabinieri sul luogo del delitto

Carabinieri sul luogo del delitto

Seregno (Monza Brianza), 31 maggio 2018 - «Sì, io ho visto il papá, l’ho visto». Lo ripete a modo suo ai medici dell’ospedale di Desio. Si aiuta con i gesti di un bimbo di soli 5 anni. Che soltanto pochi minuti prima aveva visto tutto. Il papá che si accaniva con un coltello sulla mamma.

Fendenti al torace e alle braccia, ferite nel disperato tentativo della donna di difendersi. Lui, freddo e spietato, non si é fermato nemmeno davanti al figlioletto per portare a termine la sua folle aggressione. Un omicidio in pieno giorno. Al culmine di una storia ormai finita. Poi, la fuga a piedi. Poche centinaia di metri. Trecentocinquanta in tutto, un paio di strade, da via Romagnosi a piazza Prealpi di Seregno, cinque minuti a piedi fino alla caserma dei carabinieri dove si é costituito, le mani ancora insanguinate, raccontando l’orrore che aveva appena commesso. Per Fjoralba Nonaj, 33 anni di origini albanesi, non c’é stato nulla da fare. Le numerose coltellate al costato, all’addome, al collo e due sul dorso non le hanno lasciato scampo. Quando l’ambulanza e l’automedica sono arrivate all’altezza del civico 20 di via Romagnosi, chiamate da alcuni passanti, Fjoralba aveva giá perso i sensi. Il suo cuore aveva giá smesso di battere. Hanno provato lo stesso a rianimarla, davanti allo sguardo terrorizzato del figlioletto, stretto fra le braccia di una 49enne vicina di casa di Fjoralba. La stessa donna che poi si é occupata del piccolo anche in ospedale a Desio, dove il bambino é stato accompagnato per il forte choc subito.

E lì, poi, é arrivata anche una zia, che abita nel Milanese e a cui é stato affidato il bimbo su decisione del Tribunale per i minorenni e i servizi sociali. É stato accudito e si é tranquillizzato, non sapendo ancora che la mamma era morta. Cosí hanno deciso i sanitari nei concitati minuti dei soccorsi in strada. Hanno preferito portare la donna comunque in ospedale ma all’arrivo al Pronto soccorso del San Gerardo i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Trentatrè anni, un lavoro come addetta delle pulizie, Fjoralba si era sposata con un ragazzo marocchino. Un matrimonio che cinque anni fa aveva portato anche un bimbo. Ma da tempo la relazione, fra i due, non funzionava piú. Erano ai ferri corti. Secondo quanto raccontato da alcuni conoscenti, l’uomo in passato aveva giá minacciato piú volte la moglie. Tensioni, litigi fino alla decisione di Fjoralba di separarsi. Una decisione presa da un paio di mesi che l’uomo non aveva affatto digerito. Lui si era trasferito a casa di amici, da solo. Lei, invece, era rimasta con il figlioletto. I due vivevano comunque a poca distanza. Ma lui ha covato la sua rabbia. Fino alle 16 di ieri. Si é incontrato con l’ex moglie per parlare del loro futuro. Lui, forse, ancora convinto che Fjoralba decidesse di tornare sui suoi passi. Ma a quell’incontro il 35enne marocchino ci é arrivato con un coltello da cucina in tasca. In pochi istanti la discussione é degenerata nell’aggressione mortale. Il 35enne ha colpito ripetutamente la donna, sotto gli occhi del bimbo, lasciandola agonizzante sul sedile della Chevrolet di colore scuro, parcheggiata davanti a un portone di via Romagnosi. Come se giá sapesse che quell’incontro sarebbe dovuto durare poco.