MONICA GUZZI
Cronaca

Monza, viaggio nella scuola del futuro: tra robot, programmazione e strumenti di visione

Dal laboratorio speciale sono passati oltre duemila studenti, ora il liceo con tecnologia, scienze e ingegneria

Studenti e docenti possono sperimentare una didattica all’avanguardia attraverso l’utilizzo di robot collaborativi industriali, robot umanoidi, strumenti di visione

“Nel ‘22 abbiamo sfiorato 13 miliardi di euro in export. Con 900mila abitanti abbiamo 75mila imprese, un’impresa ogni 12 abitanti. Siamo una piccola nazione, ma dobbiamo saper cogliere le sfide: sostenibilità, transizione digitale, crescita delle competenze. Occorre agire sulle infrastrutture, sburocratizzare il rapporto fra pubblico e privato".

Giovanni Caimi, presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda, disegna la rotta: "Fare sistema, creare relazioni, mettere le conoscenze a fattore comune, attivare il trasferimento tecnologico". Ma soprattutto formazione: "Senza formazione non ci sono competenze, senza competenze non c’è sviluppo e crescita. Siamo entrati in tutti gli ITS o, come si chiamano ora, Academy, come ad esempio l’ITS Rosario Messina (design e arredo) e abbiamo dato vita a nuovi corsi. Nella sede di Monza di Assolombarda abbiamo creato RoboLab, un laboratorio in cui studenti e docenti possono sperimentare una didattica all’avanguardia attraverso l’utilizzo di robot collaborativi industriali, robot umanoidi, strumenti di visione, kit robotizzati per l’apprendimento del coding".

RoboLab è aperto alle scuole di tutto il territorio. "Nel ‘22 sono passati dalla nostra sede oltre 2mila ragazzi che hanno imparato a programmare e ad approcciarsi con le nuove tecnologie. Le aziende non sono più quelle del film Tempi moderni, non ci sono più le officine di una volta. Oggi sono “sale operatorie”, all’avanguardia, innovative, digitali, sostenibili, dove lavorano dei super tecnici altamente specializzati", continua Caimi. L’ultima sfida di Assolombarda riguarda la nascita di un liceo Steam (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Sarà un liceo quadriennale a Monza con la metà delle materie in inglese e 300 ore di pratica nelle aziende. "È la risposta che serve per adeguare la scuola alle necessità del mondo dell’impresa, sposando tutto il meglio della cultura umanistica con la tecnica".

Sono le basi per il futuro: "Mi auguro che il futuro della Brianza continui a essere manifatturiero e innovativo – conclude Caimi – . Questo territorio è sempre stato un esempio virtuoso. Mi piacerebbe fra 30 anni vedere una Brianza ancora competitiva, rinnovata, interconnessa, in grado di produrre ciò che gli altri non sanno fare, facendolo bene, continuando a crescere sui mercati internazionali nel solco della qualità assoluta".