REDAZIONE MONZA BRIANZA

Scovate 5 monete dell’Antica Grecia all’asta

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza hanno sequestrato 5 monete antiche, databili tra il V e il I secolo a.C., di provenienza greca. Le monete rappresentano una testimonianza diretta dell'arte, della cultura e dell'economia del mondo greco antico.

Scovate 5 monete dell’Antica Grecia all’asta

C’era un tetradramma ateniese con la città raffigurata sul diritto e la civetta, animale sacro della dea Atena, sul rovescio. C’erano le monete coniate all’epoca di Alessandro Magno con un’immagine del sovrano col capo coperto da una pelle di leone. Insomma, c’era tutto il Mito sulle cinque monete databili fra il V e il I secolo avanti Cristo restituite l’altro giorno all’Ambasciatrice della Grecia in Italia Eleni Sourani. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza le hanno individuate all’asta (lotto unico, 1.500 euro) su un sito internet. In vendita in un unico annuncio che non è sfuggito all’attenzione dei carabinieri, sempre all’erta nell’attività di contrasto del mercato clandestino di materiale archeologico. Coordinati dall’Autorità Giudiziaria meneghina, gli uomini agli ordini del tenente colonnello Claudio Sanzò hanno permesso il sequestro delle monete ritenute di natura archeologica e di provenienza greca dalla Sovrintendenza di Milano. "Le monete costituiscono una testimonianza diretta e tangibile dell’arte, della cultura e dell’economia del mondo greco antico - fanno sapere -, in un arco cronologico che copre sia il periodo “classico” (V secolo a.C.) che quello ellenistico (IV-II secolo a.C.) e che vede la creazione e poi la diffusione di modelli artistici e culturali che hanno influenzato l’intero bacino del Mediterraneo fino ai giorni nostri". Le monete antiche "forniscono preziose informazioni sulla storia, la politica e la cultura delle civiltà passate, ma anche sulla tecnologia, l’arte, la religione, il commercio e le relazioni economiche tra diverse regioni". Il tetradramma ateniese "esalta nei soggetti raffigurati la città posta sotto la protezione di Atena, raffigurata al diritto e richiamata al rovescio dalla civetta appollaiata su un’anfora, diretto riferimento alle produzioni agricole e ai commerci su cui si fondava la ricchezza dell’Attica. I tetradrammi a nome di Alessandro Magno recano al verso diritto l’immagine del sovrano macedone con il capo coperto dalla pelle di leone, a sottolineare l’identificazione con Eracle che, dopo aver ucciso il leone di Nemea, si era rivestito delle sue spoglie.

Al rovescio vi è l’immagine di Zeus, padre degli dei e dello stesso Alessandro Magno, come rivelatogli dall’oracolo di Amon nell’oasi di Siwa". Rimandano ancora ai culti cari agli abitanti di Tasos le raffigurazioni di Dioniso e Eracle sui loro tetradrammi. "Se Dioniso non può non richiamare la produzione del vino, fin dall’antichità presente a Tasos, Eracle è qui in veste di divinità protettrice dell’isola, come dichiara la scritta che ne accompagna l’immagine e che lo qualifica come Soter, ossia il salvatore".

Da.Cr.