DARIO CRIPPA
Cronaca

Ragazzo esasperato dagli scioperi ferma l’autobus e poi lo prende a calci: il video girato a Monza

Il giovane si sarebbe visto passare davanti cinque pullman: “Non me ne frega un c***o dello sciopero, io devo tornare a casa”. Tutta la scena (filmata) è avvenuta davanti a decine di persone

Quando si è visto passare davanti (dice) il quinto autobus della giornata che fermava senza aprire le portiere per lo sciopero del trasporto pubblico, non ci ha visto più, si è piazzato in mezzo alla strada e ha preso a urlare aggredendo (verbalmente) l’autista: “Non me ne frega un c***o, io devo tornare a casa. Chiama pure i carabinieri io devo prendere il pullman per tornare, per colpa vostra rischio di perdere il lavoro”.

Scene di ordinaria esasperazione lunedì a Monza, filmate in un video poi pubblicato online. Quando il pullman di Autoguidovie è ripartito, il giovane lo ha preso a calci davanti a decine di persone in attesa alla fermata. Qualcuno lo critica ma altri dicono: “C’ha ragione, c’ha regione”.

Alcuni fotogrammi del video, girato a Monza, del giovane che prima ferma l'autobus e poi lo prende a calci
Alcuni fotogrammi del video, girato a Monza, del giovane che prima ferma l'autobus e poi lo prende a calci

Dure critiche da parte di Salvatore Russo, autista e membro del consiglio direttivo della Lega, da sempre molto attivo sul tema del trasporto e degli autobus: “Sono anni che metto in evidenza il problema della sicurezza sui mezzi pubblici, il rischio dei conducenti è molto elevato. Lo stipendio è basso, i rischi troppi, la responsabilità degli utenti e del mezzo di trasporto sono totalmente a carico di chi guida. Adesso si aggiunge anche il rischio di scioperare. Se non ci sarà un cambio di direzione, a livello economico ma anche di sicurezza per il lavoratore, a breve non ci saranno neanche le coperture per i servizi scolastici, che inizieranno a regime tra pochi giorni. Qualche intervento è stato fatto come il posizionamento delle barriere interne per il conducente, che andranno a regime nel 2026, ma molto altro va ancora fatto”.