DARIO CRIPPA
Cronaca

Scelto il nuovo arciprete di Monza: è Monsignor Maurizio Mosconi. Un teologo e giurista in Duomo

Prenderà il posto di Silvano Provasi, che darà un mano a San Biagio. Era stato il primo sacerdote ad ammalarsi di Covid, restando 15 giorni intubato in gravissime condizioni.

Scelto il nuovo arciprete. Un teologo e giurista in Duomo

Scelto il nuovo arciprete. Un teologo e giurista in Duomo

Monza – Era stato uno dei primi sacerdoti malati di Covid, 15 giorni intubato (era stato dimesso di giovedì Santo), ma ormai si è ripreso bene e si appresta a un incarico di grande responsabilità. Arriva un teologo. E un giurista (diverse pubblicazioni in curriculum). Sarà monsignor Marino Mosconi, attualmente cancelliere arcivescovile a Milano, il nuovo arciprete di Monza. La notizia è stata data l’altro giorno ai fedeli del Duomo di Monza. Monsignor Michele Elli, vicario episcopale di Monza, ha letto una lettera al termine della messa: "Ringrazio di cuore monsignor Silvano Provasi per questi lunghi anni di servizio (17, ndr) caratterizzati da saggezza, intelligenza, prudenza e laboriosità". Senza fronzoli, spuntando le unghie a chi nel frattempo poteva aver avuto la tentazione di ipotizzare nomi di possibili successori, o a chi aveva immaginato che l’arcivescovo avrebbe chiesto a Provasi di proseguire il suo ministero ancora per qualche tempo, come era del resto accaduto al suo predecessore Leopoldo Gariboldi.

E invece no, da settembre ci sarà un cambio alla guida della parrocchia del Duomo. Il vicario episcopale ha fatto il nome ringraziandolo del nuovo arciprete. Ma chi sarà esattamente? Come si può apprendere consultando il sito della Diocesi di Milano, monsignor Mosconi, nato proprio a Milano nel 1964, ha conseguito il baccelierato in teologia alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e la licenza e il dottorato alla facoltà di diritto canonico alla Pontificia università gregoriana. È docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e alla Facoltà di diritto canonico San Pio X di Venezia. È giudice del tribunale ecclesiastico regionale e del tribunale metropolitano di Milano. Vicino al mondo degli scout, è al primo incarico alla guida di una parrocchia.

Da arciprete, avrà ovviamente prerogative vescovili quali la mitria, l’anello, il bastone pastorale, e persino il privilegio di una scorta armata (gli Alabardieri) che condivide solo con il pontefice. E Provasi? Commentava così qualche mese: "La sera del 24 febbraio ho scritto al mio “principale” per rassegnare le dimissioni". Leggero e ironico fino all’ultime. Ma l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini gli ha chiesto, per così dire, di restare nei paraggi. Pur continuando a risiedere nella parrocchia del Duomo, Provasi sarà destinato infatti in aiuto alla comunità pastorale Ascensione del Signore, una delle più popolose, che comprende le parrocchie di San Biagio, Santa Gemma e San Pio X.