CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

San Gerardo dei miracoli. Monza sfila ancora all’asciutto

Il santo che protesse l’ospedale dall’acqua grande protagonista della rievocazione medievale

Corteo storico all’asciutto l’altra sera, protetto dal protagonista, San Gerardo, nonostante i nuvoloni incombenti. Sì, perché il miracolo più famoso è quello dell’attraversamento del Lambro. Si racconta che, mentre Gerardo si trovava in duomo a pregare, il fiume, ingrossandosi improvvisamente, ruppe il ponte che collegava l’ospedale con la città.

L’ospedale stesso si affacciava sul Lambro e rischiava di essere allagato: Gerardo, subito accorso, stese il suo mantello sull’acqua, vi salì e su di esso attraversò il fiume, raggiungendo i suoi malati, quindi ordinò alle acque di non entrare nelle stanze degli infermi.

Secondo il resoconto di Bonincontro Morigia, servitore delle cronache di Modoetia, anch’egli in corteo, le acque si fermarono sulle porte per alcune ore, nonostante la loro altezza superasse di mezzo cubito (più di 20 centimetri) quella delle soglie.

Così, 850 anni dopo, mentre in mezza Lombardia pioveva a dirotto, Monza era all’asciutto e oltre 7000 persone hanno potuto godere del passaggio di San Gerardo, dei suoi conversi e poi Teodolinda e l’intero corteo per oltre 350 figuranti e 1000 organizzatori. Tanti gli habitué dell’evento e poi nuovi monzesi dalle origini lontane, affascinati dagli sbandieratori al suono dei tamburi.

Goduto a pieno anche lo spettacolo in piazza Duomo. Al calare della sera, la facciata della basilica si è tinta di rosa, rosso fuoco, blu, viola e giallo, mentre la Compagnia dei folli ha proposto una coreografia sui trampoli “Fra cielo e terra“ fra maschere, fate e giocolieri con le torce infuocate. "Nella venerata città di Monza, dove il Lambro scorre placido – ha raccontato il narratore – nacque Gerardo: il cielo e la terra si uniscono come la scienza e la fede serena, il sole e la luna".

Ormai a notte fonda, tutti con il telefonino all’insù per portarsi a casa un pezzetto di emozione del volo della colomba, una danzatrice aerea che si librava leggera sul Duomo colorato di giallo, di blu e di verde.