BARBARA APICELLA
Cronaca

"Salvate gli storici bagni pubblici dal degrado"

Abbandonata la struttura Liberty sorretta da impalcature e diventata regno dei piccioni

di Barbara Apicella

È stato il bagno e la lavanderia per intere generazioni di monzesi che, soprattutto all’inizio del Novecento, non avevano i servizi igienici in casa. Lì fino agli anni Settanta del secolo scorso andavano a lavarsi molti cittadini. Il sapone (chi poteva) se lo portava da casa, l’asciugamano veniva messo gratuitamente a disposizione dal Comune con il custode che lo consegnava all’ingresso: bisognava solo scegliere se farsi il bagno o la doccia.

Oggi di quella struttura Liberty vincolata dai Beni Culturali resta poco o nulla. "La situazione sta degenerando – segnala un lettore –. Sono stati posizionati alcuni ponteggi ma lo stabile è pericolante e passando accanto si vede legno marcio ovunque. Ormai più che il vecchio bagno pubblico, sembra il regno dei piccioni. Un’area abbandonata carica di storia e di racconti, che purtroppo appartengono solo al passato. Sembra che possa crollare da un momento all’altro".

Il monzese auspica in un rapido intervento, non solo per rimette la struttura in sicurezza, ma soprattutto per riportarla alla sua antica funzione e splendore. "Si potrebbe recuperare e realizzare ancora i bagni pubblici. La sua anima sociale oggi è più che mai attuale. È vero che le persone in difficoltà vengono assistite e ci sono già spazi comunali dove lavarsi, ma un ulteriore bagno pubblico tornerebbe utile ai papà separati che vivono in auto, alle persone che vivono ai margini della società, ma anche a chi momentaneamente si trova in un momento di difficoltà. E sarebbe un gioiello architettonico a pochi passi dal centro". Un progetto più che lodevole ma che, almeno per adesso, resta al palo. Dal Comune riferiscono che, fino a quando non si troverà un investitore privato che acquisterà la struttura, da Palazzo non ci sono fondi per il recupero dei vecchi bagni pubblici. I costi sono troppo elevati.

"I bagni pubblici comunque sono stati messi in sicurezza – spiegano gli uffici comunali –. Non abbiamo ricevuto segnalazioni di pericolo".

L’unica certezza è che il Comune ad oggi non ha la possibilità economica di metterci mano. "Gli spazi interni non sono molto grandi ed è impensabile anche destinare la struttura alle associazioni (come avvenuto nei primi anni del 2000 quando fu sede dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia di Monza, ndr). L’ipotesi è quella di alienarlo e di affidarlo a un privato che, comunque, dovrà rispettare i vincoli imposti dalle Belle Arti".