Said Beid, il detective degli animali smarriti

L’incredibile carriera di un appassionato cinofilo che è riuscito a riportare a casa sani e salvi almeno un migliaio di piccoli amici

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di Barbara Apicella

Per i proprietari degli animali smarriti Said Beid è un eroe, per gli animali il salvatore che li ha strappati alla morte sicura, mettendo a repentaglio anche la sua vita. Ma l’amore che Said ha per gli animali (e in particolare per i cani) va oltre i pericoli, certo che quell’infanzia vissuta a contatto con la natura e con i cani gli ha insegnato a "parlare" la stessa lingua, a comprenderli al primo sguardo. Said Beid è un "pet detective", un esperto nel recupero degli animali smarriti.

Nella sua lunga carriera ne ha riportati a casa sani e salvi almeno un migliaio: non solo cani, ma anche gatti, cavalli, uccelli condividendo l’apprensione dei proprietari, e la loro gioia nel momento in cui hanno riabbracciato il loro amico. Accompagnato dalla sua inseparabile Adele, un dolcissimo esemplare di cane molecolare, segue le tracce lasciate dall’animale smarrito ritrovandolo. "Quando ero un bambino e vivevo a Casablanca la sera uscivo di casa di nascosto per portare da mangiare ai cani da guardia – racconta Said, arrivato in Italia negli anni Novanta -. Li osservavo da lontano, fischiavo e capito il richiamo venivano a mangiare". Gli animali hanno avuto un ruolo importante nell’infanzia di Said che ancora oggi ricorda con un pizzico di nostalgia le estati trascorse in campagna dagli zii.

"In quel momento ho imparato a comunicare con i cani. Li osservavo, guardavo i loro spostamenti, il modo di avvicinarsi e di approcciarsi con gli altri, il modo in cui mangiavano. E a quel punto ho imparato a rapportarmi in modo corretto". Un insegnamento che lo accompagnerà per tutta la vita anche quando, arrivato in Italia, ha iniziato prima a lavorare nel mondo della ristorazione facendo il cuoco in un ristorante di Monza. Poi un grave infortunio alla mano lo ha obbligato a cambiare mestiere. "Durante una passeggiata al Parco incrociai alcune persone a cavallo e incuriosito mi sono avvinato al maneggio dove ho iniziato a lavorare".

Una naturale simbiosi con i cavalli, cavalcati anche senza sella, e che hanno portato Said a diventare fantino, inanellando numerose vittorie. Fino a quando ha deciso che il suo futuro personale e lavorativo era nel mondo della cinofilia. "Sono diventato addestratore ed educatore cinofilo. Spesso proprietari e volontari rimangono basiti nel vedermi interagire in modo naturale con cani problematici, vittime di violenze o di abbandoni. Pian piano acquisto la loro fiducia e insegno loro ad avere fiducia negli uomini. Per me è naturale: da bambino ho imparato il loro comportamento, poi grazie ai corsi ho affinato quelle conoscenze".

Tante le storie che Said ricorda: come quella volta che in gita con la sorella è intervenuto per riportare all’ordine sei cavalli che correvano lungo la strada inseguendo un pony; o quando ha salvato un cane appeso per due giorni a un dirupo; o ancora quando i vigili del fuoco avevano perso ogni speranza di ritrovare un cane finito in un canale e Said ha proseguito le ricerche individuandolo tra i rovi e salvandolo. "Come si fa a non amarli e a non fare di tutto per salvarli? Sono anime stupende".