Sadler riapre il Circolino a Monza: meno pop e più gourmet

A 7 anni dalla chiusura del Garibaldi, crocevia di operai, pensionati e magistrati lo chef stellato firma un progetto ambizioso in collaborazione con i Colmar

Chef Claudio Sadler con lo chef Lorenzo Sacchi

Chef Claudio Sadler con lo chef Lorenzo Sacchi

Monza - ​Ci andavano gli anziani, i pensionati e gli operai, ma anche magistrati e avvocati del vicino Tribunale, perché l’atmosfera informale del vecchio Circolo Garibaldi era un piacere per tutti. Altro mondo, altro film. Sette anni dopo la chiusura del centro ricreativo e dell’adiacente Bar Sport, c’è una Monza di tutt’altro genere che si affaccia sulla sponda destra del Lambro: più contemporanea e di tendenza. Anche più ambiziosa: perché se la città della Corona Ferrea non è mai stata nella rosa delle destinazioni lombarde più apprezzate per la ristorazione d’autore, quello che da pochi giorni, in via Anita Garibaldi, prende il nome di “Il Circolino“ sembra avere davvero tutto per imporsi come nuova meta per i gourmet. Locale esclusivo? Non esattamente. Ricercato, questo sì. Perché l’inclusività resta un valore anche per questo spazio che - a detta dei proprietari - interpreta in chiave moderna "lo spirito di partecipazione dei primi Circoli culturali nati all’inizio del ‘900". Saggio. Perché il “troppo“ è spesso pacchiano. E perché oggi la gente vuole la discrezione ma anche la condivisione, l’eleganza ma anche la giusta dose d’informalità.

Operazione non facile: certe cose funzionano non per addizione ma solo se c’è la chimica. Proprio quella su cui scommettono Mario Colombo e il figlio Stefano, rispettivamente presidente e direttore marketing della Colmar, e il loro socio e amico Federico Grasso, ovvero gli imprenditori che hanno ideato il Circolino, convinti che a creare la giusta alchimia contribuiscano i tanti jolly a disposizione. A cominciare da Claudio Sadler, stella Michelin. Sarà lui, con le sue “signature“ identitarie, il supervisore di un progetto di ristorazione full-day che punta a trainare Monza in quel firmamento dell’alta cucina che in questi anni l’ha vista sempre più come gregaria che protagonista.

Per proseguire con il resident chef Lorenzo Sacchi che avrà come sua spalla lo spagnolo Juan José Sanz ; con un barman del calibro di Filippo Sisti che firmerà la mixology del locale; e con il general manager Alberto Odetti, maestro dell’accoglienza che potrà contare sul piglio e sull’empatia della F&B manager, la catalana Maria Sainz. Sullo sfondo, un garden lounge con orto di erbe aromatiche che pochi altri a Monza possono vantare; e il mood alba-notte dei ritrovi tipici più delle metropoli che delle città di provincia. Un imprinting riconoscibile anche nell’offerta nei diversi spazi del Circolino: il Caffè-bistrot, con tapas, ostriche francesi e una pâtisserie d’alta gamma che non disdegna le golosità iper-brianzole; il Circolino Cocktail con drink che hanno fatto la storia della miscelazione.

E il ristorante gastronomico firmato da Sadler che aggiunge anche l’impegno di Monza a quello che presto, a Milano, lo vedrà aprire il suo locale di gamma a Brera dopo una vita sul Naviglio Pavese. Sullo sfondo, la memoria. Utilizzata e riproposta attorno al concetto della circolarità e alla sua forza evocativa. Esorcizzando la nostalgia in nome di una convinzione: in fondo, Il Circolino è la metafora della nuova Monza. Più colorata, moderna e global di quella di un tempo. Che sia anche migliore di quella in bianco e nero, non c’è certezza.