Rubavano auto e riciclavano i pezzi, 9 arresti

Quasi 100 i colpi, i carabinieri hanno scoperto la banda e sequestrato 3 capannoni in cui smontavano le vetture da rivendere sul web

di Alessandro Crisafulli

I carabinieri della Compagnia di Desio, con il supporto dei Comandi di Saronno, Como e Vimercate, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale su richiesta della Procura di Monza, nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e al riciclaggio dei pezzi mediante la successiva rivendita in tutta Italia delle parti meccaniche e di carrozzeria. L’indagine è stata avviata nei mesi scorsi, in seguito all’arresto in flagranza di uno dei membri della banda, che durante le prime ore del mattino veniva fermato dalla Radiomobile dei carabinieri, mentre era alla guida di un’auto rubata pochi minuti prima. Per quell’evento l’uomo, 40enne residente in provincia di Varese, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione.

L’attività investigativa comunque proseguiva poiché era subito parso evidente che, al di là del furto di quell’autovettura, vi fosse in realtà una struttura stabilmente organizzata. Nello specifico, attraverso i tabulati telefonici del cellulare in possesso all’uomo, e mediante la visione di numerose telecamere di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a individuare quelli che sono stati ritenuti essere il gruppo dell’organizzazione abitualmente dedito ai furti di auto: un terzetto di uomini, tra cui un 67enne con numerosi precedenti specifici.

Ben 98 i colpi contestati nel periodo di indagine. I tre agivano insieme, colpendo sempre alle prime ore del mattino, tra le 5 e le 7. Diverse le tecniche adottate per asportare le auto: dall’utilizzo di un dispositivo elettronico in grado di avviare il motore anche senza chiavi, alla più tradizionale tecnica della spinta, dove attraverso un’altra auto spingevano da dietro l’auto da rubare dopo averne forzato la portiera, conducendola in uno dei vari capannoni in uso al sodalizio, sparsi su tutta la Brianza e oltre: a Bovisio Masciago, Seveso, Paderno Dugnano e Ornago.

L’indagine è poi risalita al livello superiore, cioè a chi commissionava i furti dei veicoli, un 54enne residente in Brianza, il quale avvalendosi della schermatura di una società intestata alla compagna, anch’essa colpita dalla misura cautelare, ha organizzato e gestito una solida realtà imprenditoriale vendendo sia on-line attraverso le più note piattaforme internet, che attraverso un proprio negozio sul territorio, i pezzi meccanici e di carrozzeria delle varie auto rubate dal terzetto. Sequestrati anche 3 capannoni industriali riconducibili all’associazione dove all’interno sono stati ritrovati migliaia di pezzi di auto, destinati al commercio, un terreno agricolo dove era stata abusivamente edificata una struttura edile per smontare le auto, lontani da occhi indiscreti, nonché l’abitazione di una coppia a capo del commercio on-line di pezzi rubati. Oltre 600mila euro il valore complessivo degli immobili.