ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Romeo, la ricetta salva-M5: "Diminuiamo le fermate"

Gli extracosti hanno toccato quota 589 milioni, così l’opera è in pericolo. L’idea del capogruppo della Lega in Senato: ogni Comune rinunci a qualcosa.

Massimiliano Romeo, senatore leghista, è in prima linea per portare il metrò a Monza

Massimiliano Romeo, senatore leghista, è in prima linea per portare il metrò a Monza

"Adesso 589 milioni di euro sono troppi. Ma una soluzione la si può trovare: diminuiamo le fermate, ognuno rinunci a qualcosa, e si può arrivare all’obiettivo". Vuole essere molto realista Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, che da monzese è sempre in stato prima linea per sollecitare il governo a trovare i fondi di copertura di quegli extracosti sul prolungamento della metropolitana M5, che ora rischiano di compromettere il progetto, almeno per il capoluogo brianzolo. Sì, perché un conto erano i 400 milioni in più per l’opera previsti ad agosto da Milano – per cui a fine dicembre è stato approvato un ordine del giorno in Parlamento per impegnare il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a una copertura di 300 milioni da distribuire in 30 milioni all’anno dal 2027 al 2036 –, un conto i quasi 600 milioni stimati ora, per cui sempre più parti hanno avvalorato l’ipotesi di una divisione in due lotti dei lavori. "Se si dovesse fare un primo lotto che si ferma a Cinisello-Bettola, a Monza non si farà mai – commenta lapidario Romeo –. Direi che la soluzione migliore è lavorare all’unico lotto diminuendo le fermate. È importante che ognuno ci metta del suo, che ogni Comune coinvolto sia pronto a rinunciare a qualcosa"

"Per quanto riguarda Monza – prosegue –, penso ad esempio che sia fondamentale la fermata del Polo istituzionale, che è l’area piùo di raccogliere l’utenza dalla Brianza. Già il collegamento Polo istituzionale-Bettola, dove ci sarebbe l’interscambio con la metropolitana rossa, sarebbe una svolta per la mobilità monzese". Poi l’appunto: "Sarei invece contrario a una soluzione alternativa che mi è balzata all’orecchio, cioè quella di avere la stazione centrale come capolinea: sarebbe una scelta controproducente perché creerebbe una situazione di sovraccarico di traffico in un’area già congestionata". Romeo sa bene che questo è il momento per cambiare rotta. "Più tempo passa, più i costi rischiano di aumentare - conclude il senatore -, dobbiamo avviare un tavolo istituzionale e procedure subito con le verifiche di fattibilità dei possibili cambi progettuali. Risparmiando risorse sugli extracosti attualmente previsti, l’obiettivo resta realizzabile".