VERONICA TODARO
Cronaca

Rogo di Nova, diossine entro i limiti. L’Arpa garantisce: nessun pericolo

Valori poco sopra la normalità, ulteriori valutazioni all’Asl

L’incendio è partito dalla Seruggia

Nova Milanese (Monza e Brianza), 9 luglio 2015 - I valori sembrerebbero rassicuranti: i livelli di diossine sparsi nell’aria tra Nova Milanese e Varedo dopo l’incendio della settimana scorsa sarebbero paragonabili a quelli sprigionati da smog, pesticidi, fumo di sigaretta, scarichi di combustione degli autoveicoli.

Niente quindi che non sia già stato ampiamente respirato da chiunque. Non c’è comunque motivo per stare allegri: questo tipo di diossine è tossico in ogni caso, ma i livelli rilevati nei due Comuni non sono preoccupanti. Non ci sarebbero quindi rischi gravi per la qualità ambientale e per la salute, vista la concentrazione simile a quella che si riscontra comunemente in un’area urbana.

L’esito arriva dai rapporti di prova delle analisi dei campioni prelevati tra il 2 e il 3 luglio a Varedo, in piazza Nazioni Unite e a Nova Milanese in seguito all’incendio che si era scatenato in via Locatelli nei capannoni della Seruggia trasporti.

"In entrambe le posizioni di campionamento - si legge nel rapporto di Arpa Lombardia - a Varedo e Nova i valori rilevati di Pcdd-df sono sovrapponibili (0.21 pgE/mc e 0.24 pgE/mc) e comunque di poco distanti ai valori di fondo (0.01-0.1 pgE/mc) riscontrati in area urbana". Una nota dai connotati molto tecnici. In sostanza, per i non addetti ai lavori, le sigle Pcdd e Pcdf, policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani, diossine non prodotte intenzionalmente, ma originate in seguito a processi di combustione, avrebbero valori poco sopra la normalità.

"Ulteriori valutazioni per gli aspetti sanitari non rientrano nelle competenze di Arpa - conclude la nota - e devono essere eventualmente richieste ad Asl".

Già nel momento clou dell’incendio, Arpa Lombardia si era espressa escludendo qualsiasi problema di salute pubblica. I tecnici infatti avevano effettuato diversi prelievi con fiale Drager, fiale che permettono una lettura istantanea dell’aria, installando anche un campionatore per il rilievo di microinquinanti che avevano dato risultati non preoccupanti. Intanto vanno avanti anche le indagini per stabilire la causa scatenante dell’incendio che ha coinvolto oltre all’azienda di trasporti anche il capannone in disuso della "3F" lampadari, chiusa da due anni circa e quello della Drift Plastic che si occupa di stampaggio di materie plastiche: l’intero magazzino da mille metri quadrati era stato incenerito. La stima dei danni è ancora incalcolabile.