
Gli infopoint passano alla cooperativa sociale Cristoforo di Pontassieve
Monza – Da lunedì scorso la gestione degli infopoint e della promozione turistica della città non è più di Pro Monza. Dopo più di sessant’anni la storica realtà monzese, molto attiva anche nel supporto e nell’organizzazione di iniziative culturali, passa il testimone a un’altra società, vincitrice del bando per l’affidamento della gestione turistica indetto dal Comune (dopo la naturale scadenza di quello precedente).
Si tratta della cooperativa sociale Cristoforo, con sede a Pontassieve, in provincia di Firenze, la quale gestisce, in Italia, le attività di oltre 35 uffici d’informazione e accoglienza turistica, in mete di grande rilievo quali Firenze, Arezzo, Pisa, Pistoia, Sanremo, Pergia, Viareggio, e in Lombardia Brescia e Sirmione. "A questo nuovo bando hanno partecipato cinque società – chiarisce l’assessore al Turismo Carlo Abbà –. Tra queste ha vinto la cooperativa Cristoforo e non più l’associazione Pro Monza, la quale sempre aveva ottenuto l’incarico tramite bandi. Ciò non significa che la Pro Monza non continuerà a collaborare col Comune in ambito culturale. Piuttosto vuol dire che si fanno bandi senza favoritismi e in totale trasparenza. Si tratta di un contratto di 18 mesi, rinnovabili per altri 18".
La cooperativa Cristoforo gestirà dunque i due infopoint attualmente attivi in città, di cui uno, quello del Parco (all’ingresso di Porta Monza), molto frequentato; l’altro, in piazza Trento e Trieste, più sofferente. "Quello in centro è penalizzato dal fatto che sia poco visibile – commenta l’assessore –. Non ha vetrine, ha gli scalini che rappresentano una barriera architettonica e disincentivano l’ingresso di molti, e non ha cartelli esposti all’esterno. Se entri è bello e funziona bene, ma il problema è la posizione". Buone notizie intanto per quello inattivo della stazione: "Contiamo di recuperarlo tra non molto. Necessita di una ristrutturazione del tetto, che è stata prevista dalla variazione di bilancio appena approvata", chiarisce Abbà.
Nel frattempo l’andamento del turismo a Monza nel medio termine sta continuando il suo percorso di crescita. Dopo la parentesi Covid, il capoluogo brianzolo ha registrato un boom di presenze straniere, con oltre 120mila visitatori totali nel 2023, il 15% in più rispetto al 2022, e il 20% in più rispetto al 2019. Non a caso sono raddoppiate anche le emissioni di passaporti turistici: dai 13mila del 2022 ai 26mila del 2023. Da questo derivano benefici in termini economici: nel 2023 sono stati 450mila euro i proventi incassati dalle sole tasse di soggiorno, in una Monza che conta 145 strutture ricettive, di cui 11 sono gli hotel, e ben 134 i b&b e le camere affittate. "Anche nel primo trimestre del 2024 è proseguita la linea di crescita in termini di pernottamenti in città – rileva l’assessore Abbà – anche se in una situazione di assestamento per via dei lavori all’Hotel de la Ville e del fatto che i primi mesi dell’anno non sono mai quelli più turistici per noi".
"Stiamo puntando molto a richiamare turismo da Milano, collaborando col capoluogo lombardo per fare qualche cosa insieme – prosegue l’assessore – che tra poco arriverà. Il fine è anche quello di attrarre più turisti stranieri".
Il deficit da colmare, secondo l’assessore, è nel livello di accoglienza: "Bisogna puntare a un’ospitalità che offra spazi per investimenti e servizi. In città i servizi locali sono un po’ carenti. Sicuramente ci darà benefici la metropolitana, ma intanto bisogna costruire una cultura dell’accoglienza che a Monza non c’è mai stata fino ad Expo. In futuro vorrei vedere una città con negozietti di cose caratteristiche ed esercizi commerciali di merchandising dell’autodromo: servizi per visitatori che valorizzino di più tutto il patrimonio che abbiamo".