
Rientro a scuola con i motori al minimo per i 40mila studenti delle superiori di Monza e Brianza. Un po’ perché tutte le scuole hanno optato per il rientro al 50% e un po’ perché alcune, come Mosè Bianchi, Porta e Frisi riprenderanno nei prossimi giorni.
Riscaldamento funzionante dappertutto e tanti bus con l’aggiunta di 81 mezzi e 186 corse in più. Di fatto, almeno come inizio, chi può dà un passaggio in auto ai figli; è evidente a giudicare dalle decine di auto davanti a grosse scuole come l’Enriques di Lissone. All’istituto Mapelli di Monza genitori e docenti hanno segnalato al dirigente i tantissimi capannelli di ragazzi, tutti vicini e senza mascherina, fuori dal cancello. "Il problema - sottolinea il dirigente Aldo Melzi - infatti non è dentro la scuola, ma le aggregazioni spontanee prima e dopo la scuola. Noi possiamo raccomandare ai ragazzi l’uso della mascherina sempre e sensibilizzarli alla prevenzione, ma fuori dal cancello della scuola non possiamo intervenire, io non posso precettare i docenti perché controllino". I ragazzi sono andati a scuola al 50%, scaglionati tra le 8 e le 9. Quelli della seconda tornata sono arrivati alle 8.45 ed è inevitabile il contatto con i compagni dopo più di due mesi di distanza. Utilizzati i banchi a rotelle nell’aula magna per ospitare metà di una classe prima, cioè 15 studenti. I ragazzi hanno tutti scaricato la App dei trasporti, segnalando la tratta percorsa. Come dicono i ragazzi di Unione degli studenti (Uds), mancano le nuove strutture per agevolare i distanziamenti. È il caso del liceo linguistico e delle scienze umane Carlo Porta di Monza. Infuriata la dirigente Eliana D’Alò: "Noi rientriamo mercoledi in presenza al 50% con 33 classi su 44 - osserva - mentre 11 classi restano totalmente in Dad per una settimana al mese da settembre, perché non sono ancora accessibili dalla scala esterna le 11 aule del terzo piano concordate con il Comune e con la dirigenza della scuola media Bonatti".
Diventata impossibile la coabitazione tra medie e liceo al secondo piano della scuola, al Porta è stato riservato come succursale il terzo piano, previa apertura di un cancello da via Baioni e la messa in sicurezza per oltre 200 ragazzi della scala originariamente antincendio. Di fatto i lavori non si sono svolti durante le vacanze di Natale e a fine gennaio i ragazzi stanno ancora aspettando. "Di pazienza e buon senso ne abbiamo avute", dice la dirigente.
"Abbiamo consegnato la direzione lavori - spiega l’assessore all’istruzione Pierfranco Maffè - ma occorreranno un paio di mesi. A questo punto o il liceo si organizza per utilizzare in questo periodo la sede centrale di via della Guerrina, oppure, complice la limitazione al 50% delle presenze, le due dirigenti si parlano e organizzano ingressi e uscite dal portone principale in via Poliziano, magari con l’ausilio di carabinieri in congedo e volontari". Intanto, come spiega Fabio Meroni, consigliere provinciale con delega al patrimonio, scade il 7 febbraio il bando per la manifestazione d’interesse degli operatori privati per offrire una nuova succursale per il Porta, a Monza o come seconda scelta, in Brianza.
C.B.