"Riportiamo le botteghe in centro". Gli artigiani: un presidio sul territorio

Gli artigiani della Brianza chiedono ai Comuni di destinare aree dismesse all'artigianato, preoccupati per la recessione tedesca e il rallentamento della Francia. Sperano che la riforma Valditara della scuola possa riportare i giovani all'artigianato per il 2024.

"Riportiamo le botteghe in centro". Gli artigiani: un presidio sul territorio

"Riportiamo le botteghe in centro". Gli artigiani: un presidio sul territorio

Un regalo sotto l’albero per il 2024? Il ritorno degli artigiani in città. È questo l’auspicio di Marco Accornero (nella foto), segretario generale Unione artigiani Monza e Brianza che conta sul territorio tra i 3500 e i 4000 iscritti. La sezione più corposa è quella dell’edilizia e della filiera arredamento e accessori per la casa. "Affitti sempre più elevati hanno praticamente espulso gli artigiani dai centri delle città, spingendoli anche al di fuori degli centri urbani – osserva Accornero – lasciando il salotto buono di Monza, come anche dei comuni limitrofi, solo alla portata dei grandi brand stranieri che si possono permettere affitti da migliaia di euro al mese. Anche i quartieri stanno diventando esclusivo appannaggio delle immobiliari di lusso". Come sottolineano gli artigiani, la presenza delle botteghe nei quartieri avvicina i servizi agli utenti, dall’idraulico, al tappezziere, al meccanico per auto, al ciclista, al falegname; crea coesione sociale perché diventano anche punto di ritrovo, socialità e di scambio tra persone, oltre che un presidio sul territorio. Nei pomeriggi d’inverno, quando fa buio presto, le luci delle botteghe accese rendono meno desolati i dintorni, evitando di ridurre i quartieri fuori dalla cerchia del centro a meri dormitori "Per questo – continua Accornero – chiediamo ai Comuni, soprattutto a quello di Monza, anche di destinare una parte delle aree dismesse in riqualificazione ad attività artigianali".

Gli artigiani si dicono preoccupati per l’ultima decisione del Governo relativa alla proroga del Superbonus: "I paletti posti dalla normativa contengono un rischio conflittualità: le restrizioni poste escludono tante imprese e cantieri e ciò rischia di ripercuotersi su tante famiglie della Brianza". I piccoli imprenditori dell’artigianato si dicono preoccupati per la recessione tedesca e il rallentamento della Francia: buona parte della compomentistica per automobili, volanti, cruscotti, accessori e dettagli del motore è prodotta in Brianza. Infine, "per il 2024 – conclude Accornero – speriamo che la riforma Valditara della scuola possa riportare i giovani all’artigianato, agevolando l’accesso ai corsi Its: meccanica, abbigliamento, pelletteria e industria del legno sono in difficoltà per mancanza di ricambio generazionale".

Cristina Bertolini