Resistono mercato e macellaio Ma è la rivincita dei piatti vegani

La svolta è a portata di tutte le tasche: un menu completo per 4 o 5 si aggira tra i 90 euro e i 100 euro. Dal tiramisu al cheesecake, al palato non hanno nulla da invidiare ai prodotti fatti con latte vaccino e uova.

Resistono mercato e macellaio  Ma è la rivincita dei piatti vegani
Resistono mercato e macellaio Ma è la rivincita dei piatti vegani

Facendo la spesa al mercato si risparmia, anche se poi occorre mettersi ai fornelli. L’agnello costa 13.90 euro al chilo e il filetto di manzo 28 euro. "Ma nessuno fa più il pranzo di Pasqua in città – si lamenta Mohammed, commerciante di frutta e verdura – A Monza, per Pasqua vanno tutti fuori o in vacanza. Va meglio nei mercati di Sesto e Cernusco sul Naviglio".

Calmierati anche i prezzi di frutta e verdura: le arance a 2 euro e le mele a 1,al chilo. La differenza con i grandi supermercati si assottiglia per le fragole: quelle della Basilicata costano quasi 7 euro al chilo, poco meno che nella grande distribuzione. Gli asparagi italiani costano 6.90 euro, mentre quelli provenienti dalla Spagna 3.90. Per Pasquetta, in alternativa agli arrosti, qualcuno si butta sul pesce, sempre da cuocere alla griglia. Vanno per la maggiore branzini, orate, calamari e gamberoni, che acquisti al mercato tra gli 11 e i 16 euro al chilo.

Per gli affezionati del commercio di quartiere, dopo il mercato, la tappa successiva è il macellaio di fiducia, come la Centrale Carni di piazza San Paolo, dove Lea Ascoli, insieme al titolare Maurizio Borghesan preparano tante pietanze pasquali, pronte da mettere in forno, come le pancette ripiene con trita di vitello, prosciutto, carciofi o asparagi (14,90 euro la chilo), oppure le scottadito di agnello, capretto o vitello da latte (24,90) euro. Per i monzesi acquisiti, con nostalgia di casa, il macellaio fa arrivare gli arrosticini abruzzesi da Chieti e le bombette di Altamura, per la griglia di Pasquetta. Sono sempre di più i brianzoli che preferiscono un pranzo di Pasqua all’insegna della sostenibilità, del rispetto degli animali e del risparmio, evitando la carne. Per loro si stanno diffondendo i ristoranti specializzati in menu vegani (adatti anche a persone intolleranti al glutine, al latte e ai latticini), anche da asporto.

“La pentola vegana“ propone un menu ricco e variegato dagli antipasti ai dolci, senza utilizzare prodotti di origine animale. Un menu completo per 4 o 5 persone si aggira tra i 90 euro e i 100 euro. Mancando le carni, notoriamente l’alimento più costoso, si riesce a contrarre lievemente la spesa. Si comincia con gli antipasti che prevendono dagli arancini con ragù fatto con piselli, insalata russa ricca (su richiesta anche senza glutine), oppure torta pasqualina e poi seitan, un derivato del grano con l’aspetto del vitello che si presta a essere preparato con una salsa di orgine vegetale che ricrea il gusto del vitello tonnato.

Ogni piatto costa da 5 a 6 euro. Per i primi si va sulla pasta al forno con i funghi, risotto con crema di piselli e stracchino vegetale, oppure lasagne con ragù di seitan e asparagi, o anche lasagne primavera, sermpre a base di verdure. Sono tante le simulazioni del gusto della carne che si possono ottenere da derivati vegetali, come il tofu, derivato dalla soia, che marinato prende il sapore del sugo o della salsa e può essere fatto strapazzato (6 euro a porzione) oppure fatto in casa accompagnato alle verdure. In alternativa c’è il rotolo di farinata con fagiolini, affettato vegan e formaggio vegetale (7 euro). I “formaggi“ duri sono a base di frutta secca, come spiega Simona, una dei due titolari, mentre quelli teneri che ricordano lo stracchino sono a base di soia. Prezzi simili anche per i contorni, dallo sformato di patate e carciofi, asparagi, fagiolini in salsa teriaki o ratatouille. Da provare i dolci, dal tiramisùai brownies cioccolato e fragole, cheesecake con frutti rossi, tutta da scoprire in versione vegetale, come la panna cotta sulla colomba. Tutti i dolci al palato non hanno nulla da invidiare a quelli fatti con latte vaccino e uova.

Cristina Bertolini

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