Il comandante dell’Aliquota Radiomobile dei carabinieri di Seregno nel 2018 e due appuntati scelti in servizio alla stessa Aliquota alla sbarra davanti al Tribunale di Monza. Ieri è ripreso il dibattimento davanti ai giudici monzesi con la nomina del consulente tecnico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali, su cui la difesa degli imputati aveva dato battaglia ritenendo che non fossero utilizzabili. Il processo entrerà nel vivo a ottobre con le prime testimonianze. Gli episodi contestati sarebbero una piccola parte rimasta di un’inchiesta a più ampio respiro che sarebbe finita in un nulla di fatto. L’ex comandante dell’Aliquota Radiomobile dei carabinieri di Seregno è accusato di falso insieme ai due militari a lui sottoposti per avere attestato falsamente in una relazione di servizio nel giugno 2018 che il conducente di un’auto aveva sorpassato con linea continua un veicolo a due ruote invece che a quattro ruote per fargli accogliere un ricorso in cui veniva annullato il verbale di contravvenzione stradale. I due appuntati scelti sono invece accusati di peculato per avere, dopo il sequestro di una vettura in seguito a un controllo stradale, portato l’auto da uno sfasciacarrozze per fargli smontare dei pezzi, di cui si sarebbero impossessati insieme al paio di occhiali da sole di marca contenuti all’interno della vettura.
E anche di avere falsamente attestato in alcune relazioni di servizio di avere eseguito controlli stradali o arresti domiciliari che in realtà non avrebbero effettuato. Uno dei due appuntati è imputato ancora di peculato per essersi impossessato di una bustina di cocaina sequestrata durante un controllo stradale e anche di avere portato sull’auto di servizio una riproduzione di un revolver modificato per renderlo idoneo a sparare. Accuse tutte negate dai militari.
S.T.