DARIO CRIPPA
Cronaca

Quel buco nero dell’azzardo. I brianzoli giocano 351 euro a testa. La Diocesi scrive alle parrocchie

Una persona su due che si rivolge per un aiuto alle Fondazioni antiusura è stata rovinata dalle slot

Una persona su due che si rivolge per un aiuto alle Fondazioni antiusura è stata rovinata dalle slot

Una persona su due che si rivolge per un aiuto alle Fondazioni antiusura è stata rovinata dalle slot

"Un enorme buco nero". Non ci gira intorno la Caritas di Miolano. Che si è presa la briga di pesare quanto ha inciso, nel 2024 in Diocesi, la piaga dell’azzardo.

L’analisi su scala diocesana è avvenuta sulla base dei dati forniti dal Mef/Adm (Ministero dell’economia e delle finanze / Agenzia delle dogane e dei monopoli) alla Commissione parlamentare antimafia ed elaborati da Filippo Torrigiani (consulente della Commissione).

Comune per comune e zona per zona, organizzate secondo venti tipologie di giochi e articolate in volumi giocati, vinti e persi sia sul versante del gioco fisco che per quello telematico.

E i numeri sono da brividi. E a Brianza è al secondo posto assoluto dietro a Milano. L’anno scorso i brianzoli hanno speso nel gioco legale oltre due miliardi di euro (2.030.849.284,17 euro), riscuotendo vincite per 1.718.452.339,24 euro, e ma anche una perdita di oltre 300mila euro (312.396.944,93).

La Caritas ha calcolato che ognuno degli 889mila e 407 abitanti della Brianza, dai neonati agli ultracentenari, ha giocato oltre 2.800 euro al gioco con una perdita pro capite di oltre 351 euro. Cifra di qualche decina di euro inferiore al dato dell’intera Diocesi di Milano (oltre 5 milioni e mezzo di persone). Nella divisione fra le 7 Zone pastorali, la numero 5 racconta che a Monza il giocato, sia in ricevitoria che telematico, vale 2.030.849.284 euro, con 312.396.944 euro di perdite, preceduta soltanto9 dalla Zona 1, che è quella abnorme di Milano e da quella di Rho.

Affondando il coltello nello specifico di Monza, parliamo di 265.142.114,80 euro, con 226mila eurodi vincite e 38.628 di perdite che fanno della città di Teodolinda la seconda dell’intera classifica, davanti a Varese e Lecco e dietro solo a Milano.

"Una vorace tassa occulta, che grava sulla collettività sia inasprendo la vulnerabilità di intere categorie sociali, sia distraendo capitali da utilizzi più razionali e produttivi" commenta la Caritas. "Sono numeri inquietanti, soprattutto perché dal calcolo andrebbero esclusi i bambini, i minori (anche se la tendenza al gioco coinvolge sempre più adolescenti) e i non giocatori". E attenzione al gioco on line, il preferito ad esempio dai giovani. In Lombardia nel 2024 sono stati giocati 12,45 miliardi di euro “in presenza” e 12,38 on line.

Una su due persone che chiedono aiuto ormai, arriva da storie di pesante indebitamento generate dall’azzardo. "È una tendenza che ha rotto gli argini della tollerabilità sociale, ma oserei dire anche economica e culturale - avverte Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente di Fondazione San Bernardino e della Consulta nazionale “Giovanni Paolo II”, che coordina le oltre trenta fondazioni italiane di matrice ecclesiale. La Chiesa diocesana non sta con le mani in mano. Le parrocchie sono state invitate a mettere a disposizione spazi per i Gruppi di mutuo auto aiuto tra vittime; una stretta collaborazione è stata avviata tra soggetti che curano la dipendenza da gioco d’azzardo patologico e soggetti che intervengono sul piano economico per rimediare ai danni finanziari. "Insieme alla campagna nazionale ’Mettiamoci in gioco’ - sintetizza Gualzetti – stiamo segnalando i forti rischi derivanti dalla riforma del gioco varata dal governo"