GABRIELE BASSANI
Cronaca

Quando l’arte diventa essenziale: "Davanti a poco vediamo di più"

Nadia Nespoli torna a Cesano con la mostra personale “Less is more“ allestita all’Auditorium Disarò. Una raccolta di opere realizzate con diverse tecniche e materiali tra tessuti, sculture e spazi vuoti.

Quando l’arte diventa essenziale: "Davanti a poco vediamo di più"

Quando l’arte diventa essenziale: "Davanti a poco vediamo di più"

Si inaugura oggi, nell’Auditorium Paolo e Davide Disarò, la mostra personale di Nadia Nespoli dal titolo “Less is more“. È una raccolta curata da Margherita Zanoletti sulle ricerche recenti dell’artista milanese, realizzate a partire dal 2018, per definire la sua poetica sul tema dell’essenzialità. Si tratta di una raccolta di opere realizzate con diverse tecniche e materiali, dall’arte tessile al disegno, alla pittura, su tela e su carta, fino alla scultura. Sono il frutto di un percorso di studi e sperimentazioni attraverso il quale Nadia Nespoli si dedica alla produzione di opere visive informali, per esaltare la materia e il gesto.

La mostra popone quattro raccolte: Crochet (2018), Nel segno (2019), Cucire i giorni (2022) e Meteora (2020). Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, Nespoli ha all’attivo numerose mostre e installazioni, tra cui le più recenti “La differenza“, nella chiesa di San Celso a Milano Visible/Invisible a L’amour Art Space di Hangzhou, Cina (collettiva, 2022), “Offerte di tempo“, allestita presso lo Spazio Aperto San Fedele a Milano (personale, 2022), “Rivelazione“, ospitata nella chiesa sconsacrata di San Vittore e “Quaranta Martiri“ a Milano (personale, 2021). Nel 2012 fonda il Laboratorio Artemisia nel carcere di Bollate, curando progetti espositivi, tra cui una mostra presso il Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, nel 2022. "L’allestimento di questa mostra – spiega la curatrice Margherita Zanoletti – è pensato all’insegna del principio “less is more“. Punta a levare, anziché aggiungere. A liberare, anziché legare. Traccia un percorso arioso e asciutto, in cui sono lo spazio vuoto e la luce a connettere le opere. Opere che ambiscono ad abitare il nostro privato di tutti i giorni: una stanza di casa, la parete di un ufficio, un luogo di passaggio. Purché e perché chi vi abita o transita, per un attimo si fermi, dinanzi al poco, e vi scorga il più". Inaugurazione oggi alle 17. La mostra sarà visitabile fino all’11 febbraio, giovedì e venerdì dalle 15,30 alle 18,30, sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19 o su appuntamento (346-3757244). Ingresso libero.