Pusher padroni dei giardini Arrivano le ultime condanne

Undici pene fino a 14 mesi di carcere per gli spacciatori di via Visconti. Nel 2020 tra arresti e denunce erano rimaste coinvolte 61 persone

Migration

di Stefania Totaro

Undici pene fino a 14 mesi di reclusione tra condanne nel processo abbreviato e patteggiamenti e nove rinvii a giudizio per gli ultimi pusher che avevano sottratto i giardini di via Azzone Visconti ai cittadini per spacciare droga. È la sentenza decisa ieri dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Marco Formentin. Dopo le pene fino a quasi 6 anni di carcere già inflitte agli spacciatori che erano stati arrestati dalla polizia nell’ottobre 2020, ora alla sbarra si trovavano i denunciati per fatti ritenuti di minore gravità o perché latitanti.

Il procedimento era stato sospeso per qualche mese perché erano in tanti a risultare irreperibili e il giudice aveva disposto per i latitanti le ricerche, che hanno fatto abbassare a meno di una dozzina gli imputati rimasti latitanti. Le manette erano scattate per 52 africani (per la maggior parte richiedenti asilo) e un italiano, a cui sono stati contestati quasi 4mila cessioni o detenzioni di stupefacenti di varia natura, dalla singola dose al chilo di cocaina o ai 10 chili di hascisc, per un valore totale di 500mila euro. Complessivamente sono una sessantina gli indagati di avere occupato abusivamente i giardini pubblici per vendere droga. Le indagini dei poliziotti, coordinate dai pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo e Sara Mantovani, sono iniziate nell’ottobre 2019 con quotidiani appostamenti, video e intercettazioni nella strada a due passi dal centro storico monzese.

L’operazione, che contava complessivamente 61 indagati, è stata denominata ‘Dedalo’ perché è emerso un dedalo di rapporti tra spacciatori, di cui erano rimasti vittime nel gennaio 2020 anche Vittorio Brumotti e la sua troupe, entrati nei giardini per girare un servizio di Striscia la Notizia e aggrediti, anche con un coltello e rapinati da due gambiani, poi sottoposti a fermo dai poliziotti e condannati. Più di 5.000 pagine di ordinanza cautelare, oltre 1.000 ore di video e migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali da tradurre dalla lingua mandingo del Gambia e dall’arabo del Marocco è stato il lavoro fatto dagli uomini della Squadra mobile della Questura di Monza e Brianza, anche ai tempi di piena emergenza Coronavirus, per stroncare lo spaccio di droga ai giardinetti ormai ‘occupati’ dai pusher.

Alla fine i poliziotti monzesi avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di un solo italiano, 31 uomini del Gambia, 3 nigeriani, 3 senegalesi, 2 della Guinea, uno della Mauritania e uno del Mali, per la maggior parte richiedenti asilo e 19 marocchini. Tra le droghe vendute anche la ‘Gardella’, un nuovo pericoloso mix tra hascisc e marijuana di cui vi è traccia su internet solo in lingua inglese.