CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Prove di corteo storico. Quarantamila fedeli a Monza per il Giubileo del Trecento

Con le loro offerte cominciava la trasformazione della cappella palatina in duomo. Il 7 giugno il centro si riempirà di centinaia di figuranti in costume per la rievocazione.

Con le loro offerte cominciava la trasformazione della cappella palatina in duomo. Il 7 giugno il centro si riempirà di centinaia di figuranti in costume per la rievocazione.

Con le loro offerte cominciava la trasformazione della cappella palatina in duomo. Il 7 giugno il centro si riempirà di centinaia di figuranti in costume per la rievocazione.

Il primo Giubileo del 1300 proclamato da Papa Bonifacio Vlll e il Giubileo monzese. Il “Chronicon Modoetiense” di Bonicontro Morigia racconta che l’arciprete dell’epoca avesse ricevuto in sogno la visita di Sant’Anna, della Vergine Maria e di Teodolinda per esortarlo a cercare nella cappella palatina le ampolle dell’olio santo miracoloso provenienti da Gerusalemme e le reliquie di Giovanni Battista.

Il ritrovamento attirò a Monza, in occasione del Giubileo, 40mila fedeli da tutta la Brianza. Con le loro offerte cominciava la trasformazione dell’antica cappella palatina di Teodolinda nel Duomo di Monza.

È questo il filone portante della 44esima rievocazione storica di Monza (si svolgerà sabato 7 giugno), ideata da Ghi Meregalli, l’appassionata di storia monzese che ha voluto intitolare l’evento 2025 “Monza Anno Domini 1300: il primo Giubileo e la nascita del meraviglioso Duomo di Monza“.

"Appartengo a un’antica famiglia monzese – racconta Ghi Meregalli – Sono nata in via Lambro e il parroco del Duomo, don Baraggia, faceva sempre vedere a noi bambini il Tesoro di Teodolinda, allora conservato in sacrestia. Provavamo le corone e avevamo tanta paura della mummia di Estorre Visconti, per sei anni signore di Monza, sepolto nel Duomo". Cresciuta all’ombra del campanile, Ghi Meregalli ha voluto esplorare e divulgare la storia di Monza che si intreccia con quella d’Italia e d’Europa. Ogni anno focalizza un aspetto diverso. I primi anni l’evento aveva anche un risvolto benefico a favore del Comitato Maria Letizia Verga, che venne aiutato a trasferirsi a Monza, dove poi ha dato vita al Centro Verga per la cura della leucemia nel bambino. La rievocazione storica si rivolge ai giovani, per passare il testimone. Non a caso quest’anno, per la creazione del manifesto, è stato coinvolto il liceo artistico Nanni Valentini di Monza. Il professor Leonardo Arena (insegnante di discipline plastiche e pittoriche) ha avviato un contest tra i suoi allievi della classe terza I, da cui sono scaturiti numerosi progetti. Il Comitato rievocazione storica ha scelto quello di Teresa Stivarello che verrà realizzato in più copie da affiggere in città e da spiegare dalla Parlera dell’Arengario. La pittrice Giulia Iacchetti ha realizzato una serie di dipinti delle varie fasi della storia a cui si ispira il corteo, esposte da LeoGalleries, in via De Gradi 10, più le tavole dei ragazzi.

Gli studenti del liceo artistico Ghandi di Besana hanno riprodotto il sigillo del Duomo del 1300, che sarà il gadget ricordo. Nella scorsa edizione, hanno lavorato una quindicina di associazioni (1500 persone da 40 paesi della Brianza), partecipato circa 250 figuranti, che hanno attratto 25mila visitatori.

Sabato 7 giugno l’evento avrà inizio alle 16, con il mercato medievale sotto l’Arengario, sbandieratori e falconieri e dalle 21 il corteo e lo spettacolo in piazza Duomo.