Profughi, il modello Brianza Oltre 600 stranieri nella rete L’accoglienza diffusa ora fa scuola in tutt’Italia

Il sistema ha permesso di affrontare crisi internazionali e flussi migratori senza grosse difficoltà. Oggi una nuova campagna per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sulle ultime emergenze.

Profughi, il modello Brianza  Oltre 600 stranieri nella rete  L’accoglienza diffusa  ora fa scuola in tutt’Italia

Profughi, il modello Brianza Oltre 600 stranieri nella rete L’accoglienza diffusa ora fa scuola in tutt’Italia

di Martino Agostoni

È il modello di accoglienza brianzolo, un sistema in funzione da un decennio sul territorio basato sull’accoglienza diffusa e gestito da una rete di realtà e associazioni locali che ora è studiato a livello nazionale ed europeo per essere replicato.

È l’attività che ha permesso di affrontare i vari periodi di crisi internazionali e fasi di flussi migratori a partire dal 2013 senza che in Brianza emergessero le problematiche viste in altri territori italiani.

Un sistema attraverso cui solo negli ultimi 5 anni sono passati 640 cittadini stranieri che hanno trovato non solo servizi d’assistenza, ma anche una forma di integrazione con le realtà locali.

Alla base del modello brianzolo c’è la cosiddetta accoglienza diffusa, quindi non grosse strutture dove concentrare decine o centinaia di persone, bensì una serie di appartamenti e di centri collettivi distribuiti su tutto il territorio, dove ospitare piccoli gruppi in grado di interagire con la comunità.

Dal 2018 sono oltre 50 le strutture d’accoglienza diffuse in quasi tutti i comuni della provincia di Monza e Brianza seguite da oltre 25 operatori locali che fanno riferimento al Consorzio Comunità Brianza con sede a Monza, che dal 2013 guida la rete Rti Bonvena nata per riunire i soggetti del territorio che si occupano di gestione di flussi migratori, dai referenti dei bandi prefettizi per l’organizzazione del sistema d’accoglienza su scala provinciale, fino ai mediatori linguistici e culturali e agli assistenti legali e fornitori dei vari servizi necessari. Oggi la rete è composta dagli enti gestori di Consorzio, ovvero Novo Millennio, Pop, Sociosfera e Meta e i partner Glob (assistenza legale), Mosaico Interculturale (mediazione linguistica e culturale), Azalea, Detto Fatto e Buenavista (fornitura di servizi).

Di fronte alla situazione attuale in cui i flussi di migranti, in misura sempre maggiore, stanno raggiungendo il territorio italiano alla ricerca di un futuro migliore, Rti Bonvena lancia la domanda: "È un’altra emergenza o l’opportunità di guardare oltre?".

Un’interrogazione proposta a tutto il territorio con cui promuovere una nuova campagna di sensibilizzazione dedicata all’accoglienza.

Con l’hashtag #brianzacheaccoglie2023 la rete Bonvena punta a far comprendere quanto sta succedendo negli ultimi mesi nella gestione dei flussi migratori e il loro reale impatto nella provincia di Monza e Brianza e ha gli obiettivi di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori istituzionali sulle problematiche dei cittadini stranieri nell’accesso ai diritti e ai servizi, di valorizzare il lavoro della rete territoriale e rilanciare un dialogo per continuare a sviluppare il modello di accoglienza brianzolo.

Con la campagna di sensibilizzazione si apre anche la possibilità di sottoscrivere un documento promosso da Rti Bonvena per costruire nuove iniziative di accoglienza, integrazione e gestione dei flussi migratori in provincia.

"Siamo convinti che il fine ultimo di tutti i nostri progetti sia rendere autonome le persone che entrano nel nostro sistema di accoglienza – spiega Massimiliano Giacomello, responsabile dell’area accoglienza per Consorzio Comunità Brianza – Per questo, invitiamo tutti coloro che credono in questo progetto a sottoscrivere il documento e a lavorare insieme a noi per costruire nuove iniziative sui temi di accoglienza, integrazione e gestione dei flussi migratori".

Per sostenere la campagna e ricevere ulteriori informazioni è disponibile l’indirizzo email segreteria@rtibonvena.it.