ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Pranzo di Natale col cuore a Monza. Orietta e gli altri invisibili: “Il regalo più bello? Un lavoro e una casa”

L’operaia che da un anno vive all’asilo notturno e il manovale che dorme in piazza Cambiaghi. Le storie dei senzatetto che ieri agli Artigianelli sono stati accolti a tavola dal Comune

Pranzo di Natale col cuore

Pranzo di Natale col cuore

"Sono felice di questo bel momento, ma dentro di me sono così tanto stanca e provata che davvero non ce la faccio più". Orietta La Mantia, senzatetto di 52 anni che da un anno e mezzo circa vive nel centro di accoglienza Spazio 37, è seduta ad una delle tavolate insieme ad altri che, come lei, una casa non ce l’hanno e, spesso, si ritrovano a vivere per strada. Aspettare il pranzo di Natale che il Comune di Monza ha organizzato per loro all’Istituto Pavoniano Artigianelli di via Magenta. Per Orietta è un momento di sollievo: "Come si vede dalle mie occhiaie scavate è da molto tempo ormai che non riesco a dormire – confessa –. Lo Spazio 37 è accessibile dalle otto di sera, e alle otto di mattina bisogna andare via. Stare in giro 12 ore ogni giorno senza lavoro è davvero provante".

Lei un lavoro l’aveva, come operaia, ma a causa del fallimento della sua ditta, nel 2015, l’ha perso, e nel 2017 è arrivato lo sfratto dalla casa in cui viveva a Brugherio: "Dopo vent’anni di affitto in un monolocale, a causa della perdita del lavoro non sono più riuscita a pagare. Ho passato 9 mesi passati in macchina, poi sono stata collocata al Centro Botticelli di Lissone, dove ho pagato una stanza 435 euro al mese. Ci sono riuscita perché nel frattempo ho trovato un altro lavoro come stiratrice a Concorezzo, in una ditta che però poi è fallita nel 2020. Ho resistito finché ho potuto con risparmi e disoccupazione, ma quando non sono più riuscita a mantenermi i servizi sociali di Brugherio mi hanno mandato allo Spazio 37 ed ora è un anno e mezzo che sono qui. Ma vorrei tornare a vivere in una casa mia e guadagnarmi da vivere lavorando. La Caritas di Brugherio mi è vicina, ma i servizi sociali per ora non mi hanno contattata. Qui mi sento a disagio. Sono una persona seria e volenterosa e spero che qualcuno possa aiutarmi a trovare un lavoro". Come Abderrazzak, anche lui operaio che ha perso il posto per via del fallimento della sua ex ditta edile, e attualmente senzatetto che dorme in piazza Cambiaghi. Riceve il reddito di cittadinanza da due anni e mezzo (con un assegno mensile di 500 euro al mese). È senza lavoro da quattro anni: "I pochi soldi che prendo grazie al reddito li mando in Marocco per mantenere i miei figli – dice amareggiato –. Ho 58 anni, ho perso il lavoro che ne avevo 54, è difficile per uno della mia età ritrovare un impiego. Io sono dall’87 in Italia, sono anche cittadino italiano. Avevo una casa di proprietà che sono stato costretto a vendere. Spero sempre con il cuore che i servizi sociali mi possano aiutare, vorrei ritornare ad avere un lavoro".

Alle loro parole amare faceva da sottofondo la calda musica del Natale, mentre a servire ai tavoli degli oltre cento poveri presenti, ci hanno pensato i 10 studenti di sala dell’Istituto alberghiero Olivetti, mentre i 9 cuochi si facevano guidare dallo chef Vincenzo Butticè a preparare il menù di antipasto, primo, secondo e dessert.

Al termine del pranzo infine sono stati consegnati i regali di Natale - stivali, sciarpe e cappelli di lana -, raccolti grazie al lavoro di squadra della rete Monza.Con, di cui fanno parte 20 associazioni e cooperative del territorio, coordinate dal Comune di Monza. Ora per i due centri di accoglienza notturni presenti in città, Spazio 37 e l’asilo di via Raiberti (gestito dalla società San Vincenzo), si prevedono importanti novità nell’arco di un anno o poco più. "Grazie a un bando europeo del Piano nazionale di ripresa e resilienza ristruttureremo un edificio poco più avanti all’attuale Spazio 37, che ospiterà con agio altre 3035 persone – annuncia il sindaco Paolo Pilotto –. In concomitanza facciamo ripartire un progetto sull’asilo notturno di via Raiberti, con il rifacimento degli impianti elettrici che permetterà di aumentare i posti dai 28 di oggi a 35. Confidiamo di portare a termine gli interventi entro l’inizio del 2025".