Monza, emergenza pompieri: sono pochi e coi guanti bucati

L’allarme lanciato dalla Cgil: gravi carenze di personale, con l’estate il Comando provinciale non ha risorse sufficienti

I pompieri di Monza sono sotto organico e con attrezzature inefficaci

I pompieri di Monza sono sotto organico e con attrezzature inefficaci

Monza - Mancano uomini e mezzi. Gli interventi nei mesi estivi aumentano, gli incendi sono all’ordine del giorno. Ma i pompieri di Monza (Distaccamenti di Monza, Desio, Seregno più i Volontari a Bovisio, Carate, Lazzate, Lissone, Seregno e Vimercate) si ritrovano addirittura a uscire a spegnerli... con i guanti bucati. E sono meno di quanti sarebbe necessario. È un grido di allarme quello che esce dal sindacato a proposito della situazione in cui versa il Comando provinciale di Monza e Brianza dei vigili del fuoco. “Gravi carenze per il personale dei vigili del fuoco di Monza e Brianza”. Si intitola così il comunicato diffuso dalla Fp Cgil di Monza e Brianza

Che spiega: "Da tempo denun ciamo le gravi carenze di personale del Comando e la mancata volontà di intervenire fattivamente sul tema. Circostanze che, fin dalla nascita del Comando rendono, giorno dopo giorno, sempre più difficile riuscire a garantire un dispositivo minimo di soccorso adeguato alle esigenze dell’intera provincia di Monza e Brianza. Tali carenze stanno mettendo in difficoltà la capacità quotidiana di fornire un servizio adeguato a garanzia della sicurezza di cittadine, cittadini e vigili del fuoco stessi in circostanze rese ancor più complesse e gravose dalla contingente situazione climatica che sta avendo gravi conseguenze sulla gestione di emergenze di varia natura anche in virtù di un contesto organizzativo incapace di rispondere alle esigenze del servizio (ricarica bombole aria, manutenzione maschere, manutenzione automezzi solo per citarne alcuni)".

Un po’ di numeri. Spiega Silvia Papini della Fp Cgil Mb: "La pianta organica del Comando provinciale è carente sin dalla sua istituzione nel 2019: mancano 17 unità di personale“qualificato”, tanto per intenderci capisquadra e capi reparto sui 69 previsti; manca anche il personale operativo, siamo sotto di 8 unità, che diventano però 18, visto che 10 sono stati spostati nei mesi scorsi per coprire i buchi negli uffici amministrativi".

D’estate il lavoro aumenta, incendi e soccorsi a persona soprattutto - spiega - e "le carenze si fanno ancora più evidenti, specie in una provincia estesa come quella di Monza e Brianza, che dovrebbe poter contare su una pianta organica di 124 vigili del fuoco". Questa situazione comporta - fa notare il sindacato - "che le lavoratrici e i lavoratori coinvolti in prima linea si trovino, inevitabilmente, ad affrontare situazioni sempre più pericolose, con un deterioramento delle condizioni di lavoro, un aumento dei carichi e maggiori rischi per la propria salute e la propria sicurezza con un inevitabile e conseguen te aumento dello stress psicofisico. Insomma, "il dispositivo di soccorso del Comando è notevolmente al di sotto del potenziale rischio". Anche per quanto riguarda i mezzi.

"Questa situazione - precisa Papini - si riversa anche sulla gestione dei mezzi. Monza ad esempio avrebbe tre mezzi in grado di lavorare in elevazione, ma allo stato pratico ce n’è solo uno visto che 2 sono in manutenzione o guasti". "Questo significa che quando ce n’è necessità occorre ricorrere sui mezzi di altri Comandi (ad esempio Milano, ndr ) e questo allunga sensibilmente i tempi di intervento". Anche perché viene a mancare persino il personale in possesso delle necessarie patenti e competenze per utilizzare questi mezzi, "paradossalmente si rischia di trovarsi con il mezzo ma senza nessuno che lo sappia utilizzare".

Il problema è nazionale ma si riverbera sui comandi territoriali anche per quanto riguarda approvvigionamento e gestione di materiali e strumenti: un esempio è quello dei guanti, "tante volte ci tocca uscire con i guanti bucati sugli interventi, c’è un’inefficienza tale nella gestione anche informatica che non si riescono a reperire i materiali necessari". "Dalla nascita del Comando ad oggi, molto si è fatto e si sta facendo per garantire il funzionamento degli uffici amministrativi che, seppur importanti, non possono prevalere, nella ripartizione di risorse umane ed economiche, sul necessario e fondamentale dispositivo di soccorso.

La situazione paradossale che si è venuta a creare è che, attualmente, il funzionamento della macchina amministrativa del Comando (anch’essa ben al di sotto dell’organico necessario) è garantito da personale operativo distolto dal dispositivo di soccorso. Ora, però, la situazione ha raggiunto livelli emergenziali significativi per il soccorso della provincia e, anziché garantire interventi strutturati ed economici a supporto del dispositivo di soccorso, si pensa a ridurlo sospendendo automezzi a livello territoriale e proseguendo nel distribuire le già esigue risorse economiche solo a garanzia del funzionamento degli uffici amministrativi".