di Antonio Caccamo
Nasce in Brianza la polenta solidale per aiutare le famiglie messe in ginocchio dalla pandemia. Il progetto si deve alla collaborazione tra il Comune di Concorezzo e l’azienda agricola Melzi. Sono già stati piantati nei campi che dividono Concorezzo da Oreno 100.000 piante. Daranno vita a 16.000 confezioni di farina gialla che, una volta vendute, contribuiranno al successo di questa originale impresa di solidarietà. Sul trattore, a seminare il granturco insieme ai fratelli Simone e Stefano Melzi, lunedì è salito anche il sindaco Mauro Capitanio.
"A settembre ci sarà la raccolta, poi il viaggio in un mulino a Bergamo per la macina e a Natale avremo i sacchetti di farina per fare la polenta", dice il primo cittadino. "Il ricavato stiamo pensando di destinarlo alle associazioni che fanno assistenza alimentare in città alle famiglie in difficoltà come la Caritas e gli Alpini. Sulle confezioni da vendere ci sarà scritto “La Polenta di Concorezzo“, che è anche il nome del progetto agricolo a km zero. Nei prossimi mesi sarà presentato il logo e messo a punto il piano di marketing. Tra le idee c’è di affidare a qualche realtà del volontariato locale la distribuzione del prodotto, ricavando appunto una piccola somma da dare in beneficenza. Partner e attori dell’iniziativa sono i giovani agricoltori dell’Agricola Melzi che, come detto, si avvarranno di un mulino bergamasco per macinare il mais e avere così la farina da girare e cuocere nel paiolo di rame. "Abbiamo aderito volentieri a questo progetto che unisce la tradizione contadina della nostra famiglia a quella della solidarietà che da sempre contraddistingue Concorezzo", racconta Simone, che col fratello Stefano manda avanti l’attività di famiglia, creata a metà del Novecento in un cortile nel cuore del borgo.
"Comincia tutto nella corte di Büla in via Libertà grazie a Sfefano Melzi che era figlio Antonio, agricoltore che si dice fosse anche mercante di bestiame". Nel 1957 la famiglia di Stefano. soprannominato Stefanin di Büla, lascia la corte e si trasferisce lungo la strada che porta ad Oreno aprendo una grande stalla di mucche da latte vicino alla casa padronale. La stessa dove il figlio Carletto, qualche anno dopo, avvia la sua attività di coltivazione di cereali e lavorazioni agricole. Nel 2002 è Maurizio, figlio di Carletto, a portare avanti l’azienda lasciatagli dal padre. Nel 2015 subentra Simone Melzi e 4 anni fa il fratello Stefano, preso il diploma di tecnico agrario, entra in azienda per manutenzione del verde e creazione di giardini.