Monza, patteggiano i coniugi delle pizzerie Donn'Angelin

Non pagavano Stato, lavoratori e fornitori per fare la bella vita e reinvestire in altre società, tra cui una di moda titolare di un brand internazionale

Severino Picone e la moglie Angela Stanzione

Severino Picone e la moglie Angela Stanzione

Monza, 19 Luglio 2021 - Patteggiano la pena i coniugi accusati di avere fatto fallire la catena di pizzerie "Donn'Angelin" per fare la bella vita, tra viaggi mondani, un appartamento sfarzoso in affitto a Milano e un brand di abbigliamento femminile indossato da personaggi dello spettacolo come Isabella Ferrari, Elodie e Arisa. Il gup del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa ha accolto le pene concordate con il pm della Procura di Monza Rosario Ferracane dal gestore delle pizzerie Severino Picone e dalla moglie Angela Stanzione, rispettivamente di 4 anni, 4 mesi e 15 giorni e di 4 anni e 3 mesi di reclusione.

Le accuse sono a vario titolo bancarotta fraudolenta, evasione fiscale ed autoriciclaggio. Nel febbraio scorso i coniugi erano finiti in carcere su ordinanza del Tribunale di Monza eseguita dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Monza. Le indagini dei finanzieri, partite dal fallimento di alcune pizzerie della catena in Brianza nel 2019, hanno portato a galla un sistema di frode con cui gli arrestati, non versando i contributi allo Stato e neanche al personale che lavorava nelle pizzerie, e neanche ai fornitori, dalle mozzarelle all'arredamento per 100mila euro, distraevano i profitti, illecitamente riciclati e reinvestiti nel 2018 e 2019 in due società, una operante nel settore della moda, titolare del marchio internazionale 'Albagìa', sponsorizzato anche attraverso ignari personaggi dello spettacolo e l'altra ancora nel settore della ristorazione. Con i patteggiamenti sono venute meno le misure di custodia cautelare.