Pizzaut, visita virtuale nell’ex Philips

Il fondatore Nico Acampora ha mostrato in diretta Facebook i locali con i proprietari Bellazzi, il progetto c’è ora servono fondi

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di Barbara Apicella

Per anni quegli oltre 1.300 metri quadrati hanno ospitato le cucine e i tavoli della mensa aziendale. Lì, per decenni, operai e impiegati si sono regalati la pausa scegliendo il pranzo al self service della mensa, mentre in cucina i cuochi senza sosta preparavano i piatti. Ma questo ormai fa parte dei ricordi: nella vecchia mensa dell’area ex Philips sorgerà il nuovo ristorante di Pizzaut.

Il sopralluogo, in diretta Facebook, ha mostrato i locali. Ieri mattina Nico Acampora, fondatore di Pizzaut la prima pizzeria gestita da persone autistiche, si è recato nell’area. Insieme a lui i fratelli Bellazzi, proprietari dell’area dove era stato allestito anche il centro vaccinale, e alcuni progettisti che stanno lavorando (pro bono) alla realizzazione del ristorante.

Una visita virtuale alla scoperta degli spazi (interni ed esterni) e di come verranno organizzati. Il tutto ripensato e riadattato a misura di persona autistica. All’interno ci saranno 300 posti, nel dehor una centinaio. Non ci saranno problemi di parcheggio: circa 600 i posti auto disponibili nei dintorni. I tavoli, realizzati da un artigiano, saranno un po’ più alti per permettere anche alle persone sulle sedia a rotelle di pranzare o cenare insieme agli altri commensali, senza discriminazioni. Gli arredi che non verranno utilizzati saranno poi messi in vendita.

"Gli spazi verranno completamente ripensati a misura di pizzaiolo, barista e cameriere autistico – spiega Nico Acampora –. Questo spazio è meraviglioso. Con tanta luce naturale che arriva dall’ampia vetrata che si estende per 50 metri e in cucina anche dai lucernai. Forni e fornelli saranno tutti elettrici. Sul tetto i pannelli solari".

Il locale sarà dotato di spogliatoi e di area relax per i dipendenti. Il locale monzese darà lavoro a 25 persone autistiche, altre verranno formate direttamente in una zona dell’ampia cucina che verrà adibita ad Accademia. La progettazione sta andando avanti a ritmo spedito. Entro un mese dovrebbe essere pronto il progetto definitivo e poi inizieranno i lavori.

Sulla data del taglio del nastro Acampora ancora non si sbilancia ma dovrebbe essere entro la fine dell’anno, giusto il tempo di formare anche i lavoratori. "A quel punto mangiare la pizza più buona della galassia conosciuta sarà più semplice. Ad oggi ci sono 3 mesi di attesa per cenare nella prima pizzeria di Cassina de’ Pecchi".

Nel frattempo servono fondi. L’opera costa circa 700mila euro. Il "papà" di Pizzaut spera di raccoglierne almeno 500mila con il progetto dell’adozione da parte di 100 aziende (o privati). "Cittadini o aziende che donino 5mila euro per avviare il progetto".

Benefattori che poi verranno ringraziati su una grande parete dove verranno disposti 100 mattini con i nomi dei 100 "grandi" benefattori.