
Ancora senza soluzione la querelle delle compensazioni ambientali di Elesa a Sant’Albino, il quartiere senza servizi, assediato dal traffico che chiede verde e piste ciclabili. L’azienda produttrice di componenti meccaniche industriali di via Pompei dovrà versare 990mila euro da investire per le compensazioni ambientali del quartiere, ma gli abitanti non hanno ancora ricevuto notizie su come e dove verranno spesi. "Mercoledì 18 - anticipa Paola Sacconi, membro della Consulta di quartiere - la Consulta si riunirà, insieme all’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti. Speriamo che ci venga comunicato come e dove attuare il progetto di rigenerazione ambientale". Intanto i cittadini attivi, con l’aiuto delle stime dei funzionari comunali, si sono fatti un’idea approssimativa di come dovrebbero essere allocati i fondi. Dei 990mila euro, 120.000 sono riservati alla realizzazione del tratto di ciclopedonale (160 metri, 750 euro al metro) all’interno della proprietà Elesa. Altri 150.000 euro sarebbero riservati a interventi di riforestazione e piantumazioni, da effettuare nel quartiere e i restanti 720.000 euro possono essere utilizzati per realizzare tratti di ciclopedonale, aree attrezzate a verde, altre piantumazioni. I funzionari hanno stimato che una ciclopedonale costa circa 300 euro al metro (solo pista), mentre per piantumazioni da 350 a 1.000 euro ciascuna. Le piante d’alto fusto vanno posate a circa 5 metri l’una dall’altra. Con 150.000 euro si possono posare da un minimo di 150 a un massimo di 400 piante. I cittadini vorrebbero piantare un filare di alberi su via Stucchi, circa 50 piante che isolerebbero dal rumore; altre integrazioni di verde andrebbero da La Roche verso via Stucchi e poi tra la piscina e l’Eurospin; sulla passerella ciclopedonale, nei giardini di via Guardini, negli orti condivisi, in via Botticelli e un doppio filare lungo la ciclopedonale tra la piscina ed Elesa.
I residenti richiedono poi una ciclopedonale che vada dalla piscina fino a riconnettersi a quella già prevista da Elesa che costerebbe tra i 260 e i 380.000 euro, a cui andrebbe aggiunto il costo dell’eventuale esproprio del capannone che i cittadini chiamano ecomostro, per 130mila euro. "Temiamo che i 990 mila euro finiscano in altre aree - fa osservare Paolo Teruzzi -. Chiediamo poi che venga davvero realizzato il Parco di Sant’Albino, una lunga striscia verde di alberi ad alto fusto che proteggano i bambini dall’inquinamento, mentre giocano nei vicini campi di calcio. Il filare da lì dovrebbe continuare verso l’Eurospin, per isolarci dalla zona industriale".
"Temiamo che la ciclabile venga realizzata solo per girare attorno a Elesa e non agevoli il quartiere - gli fa eco Fausto Federici - c’è poi la questione dei 400 metri mancati alla ciclabile lungo il Villoresi che permetterebbero di completare un percorso lungo 80 chiometri, da Somma Lombardo a Cassano d’Adda". "Le piste ciclabili sono importanti anche per chi raggiunge Sant’Albino per frequentare la piscina - fa notare Chiara Salomone - Il quartiere è isolato dal resto della città e non è pensabile che ragazzi senza patente possano muoversi in autonomia nel traffico che isola il quartiere dal centro di Monza".