GABRIELE BASSANI
Cronaca

Più fair play e tifo sano. I valori dello sport per battere il bullismo

L’Asd Don Bosco Calcio lancia un progetto che prevede laboratori sul rispetto percorsi inclusivi e iniziative con psicologi, nutrizionisti e posturologi.

Più fair play e tifo sano. I valori dello sport per battere il bullismo

Più fair play e tifo sano. I valori dello sport per battere il bullismo

Non solo calcio. Soprattutto educazione, formazione, cultura del rispetto. Sono gli ingredienti fondamentali dei nuovi progetti promossi dall’Asd Don Bosco Calcio Cesano Maderno. "L’educazione e lo sport formano da sempre una sinergia inscindibile checonsente di acquisire una serie di valori indispensabili per la propria crescita personale e di comunità", spiega il presidente Gigi Pozzoli. "Quando si inizia a praticare una disciplina sportiva non è solo per divertirsi. Si migliora la conoscenza di se stessi e del gruppo, aiutando a superare dei limiti legati non solo all’ambiente più ludico, ma anche alla sfera più personale".

Per questo all’attività atletica si affiancano progetti dedicati ai giovani sportivi, guidati dalla responsabile Simona Canniferrari in collaborazione con Laura Rea ed Edoardo Salice, insieme ad altri ragazzi. “Sport e diversità, facciamo squadra“ è un progetto promosso in collaborazione con la Fondazione Monza Brianza Onlus, che si pone l’obiettivo di educare attraverso lo sport. Comprende laboratori-gioco di “tifo sano“ guidati da esperti per sensibilizzare e formare ipartecipanti ad approfondire temi come l’inclusione e il rispetto. Sono previste inoltre attivitàartistiche con la preparazione di striscioni e bandiere, oltre ad attività di formazione per allenatori, dirigenti e genitori sui temi dell’inclusione e dellapartecipazione responsabile, al contrasto di episodi di bullismo, con percorsi di accoglienza e di accompagnamento promossi da pari e infine la realizzazione di un torneo di “calcio responsabile“, dove i ragazzi arbitreranno le partite e si creeranno momenti di socialità e tifo sano. A questo si aggiunge il progetto di psicologia dello sport denominato “Attiva-mente“ e il progetto “Medici in campo“ con la possibilità per i ragazzi di essere seguiti da un nutrizionista, un posturologo un fisioterapista e altri specialisti, fino ad arrivare a garantire la tutela a 360 gradi dei minori coinvolti, partendo dal rispetto delle loro esigenze. "Abbiamo voluto lanciare progetti che andassero nell’ottica del fare squadra, lavorando sul fair play durante le partite, la crescita degli atleti, la consapevolezza che lo sport aiuta a riscoprire i valori della condivisione e della socialità", conclude il vicepresidente Andrea Vago.