Piangono pure gli affluenti: sassi al posto delle Bevere

Il geologo Nicolodi: "L’assalto edilizio ha reso i terreni impermeabili"

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Il geologo Francesco Nicolodi nei suoi 22 anni di collaborazione con il Comitato di Difesa delle Bevere e del Lambro non si è mai trovato in una situazione così tragica.

Le Bevere sono i tre affluenti di sinistra del Lambro: la Bevera di Molteno, quella più settentrionale e più lunga, che si origina da Colle Brianza; la Bevera di Veduggio, conosciuta anche come Lambro di Molinello, che si origina a Barzago ed è la più corta delle tre; infine la Bevera di Renate, che nasce tra Barzanò e Sirtori e sfocia nel Lambro alle Fornaci di Briosco. Per la prima volta da 20 anni le tre bevere sono diventate asciutte, lasciando un letto di sassi e pietre, al posto dell’acqua. Non era mai successo, neanche nel caldissimo 2003. Al massimo si arrivava ad una magra estrema, ma comunque con presenza di acqua.

Nel 2022, invece, neanche un filo d’acqua, ma un paesaggio spettrale, arido, quasi da uadì (fiume asciutto) del deserto del Sahara. "Oltre al cambiamento climatico globale, l’eccessivo sfruttamento del suolo, la cementificazione del territorio, l’eliminazione di diverse sorgenti e piccoli corsi d’acqua ha aggravato notevolmente lo stato delle bevere – dice Nicolodi –. In questi ultimi 70 anni il territorio ha subito un assalto edilizio notevole e sregolato. Ciò ha portato ad una notevole impermeabilizzazione dei terreni, dovuta alle costruzioni, che ha impedito alle acque piovane di infiltrarsi nel suolo e garantire il continuo afflusso d’acqua ai torrenti. Oltre alla secca assistiamo, durante i periodi piovosi, ai disastri come alluvioni e piene. Anche questi fenomeni sono dovuti all’eccessiva cementificazione".

Cosa fare ? "A livello locale bisogna sicuramente riprendere in mano la gestione del territorio, per impedire nuove speculazioni edilizie. Se non vogliamo trasformarci in un deserto, da verde Brianza che eravamo, occorre agire ora".

Sonia Ronconi