REDAZIONE MONZA BRIANZA

Pet therapy in ospedale: il cane Popper porta gioia e sollievo ai pazienti

Il cane Popper, con l'aiuto di Daria Da Col, offre momenti di gioia e sollievo ai pazienti ospedalieri attraverso la Pet therapy.

La squadra di medici e volontari del progetto Pet Therapy insieme con Popper e Daria Da Col

La squadra di medici e volontari del progetto Pet Therapy insieme con Popper e Daria Da Col

Spesso sono sorrisi, occhi pieni di gioia, momenti in cui ci si convince a fare quello che non si voleva più fare. Altre volte sono lacrime, attimi in cui si tira fuori il dolore. Le reazioni che hanno i pazienti che interagiscono con i cani che vengono a fare loro visita nei reparti ospedalieri sono diverse, ma tutte molto intense. Daria Da Col e il cane Popper lo sanno bene.

"Sapevo dalla letteratura che è terapeutico il rapporto con il cane, ma con i miei cani, come Popper, le aspettative teoriche sono state superate dalla realtà – afferma la volontaria –. Mi è rimasta impressa la visita a una malata inappetente, che non ne voleva sapere di mangiare, che si è sbloccata nel momento in cui è stata travolta dalla simpatia di Popper e ha accettato di fare un boccone lei e un boccone il cane".

"In generale ho notato effetti forti sullo stato emotivo delle persone – prosegue l’operatrice di Dog4Life –. Grazie al cane alcuni malati riescono ad avere un time-out, a staccare il pensiero dal dolore. C’è chi desidera giocarci, chi lo accarezza. Tanti sorridono e provano grande gioia e sollievo. Ma c’è anche chi nella seduta riesce ad esternare il dolore, si lascia andare, fino a piangere. A volte succede anche ai familiari".

"Popper fa da acceleratore sociale ed emozionale – continua –, fa uscire ciò che si prova dentro, o in quel momento". Dietro questi attimi di gioco e di sollievo, c’è una preparazione non di certo improvvisata. Daria Da Col ha alle spalle 13 anni di esperienza di Pet therapy. È un’ex infermiera di un hospice, ora in pensione, ed è educatrice e istruttrice cinofila.

Non tutti i volontari di Dog4Life hanno il suo ampio background, ma tutti sono adeguatamente formati con appositi corsi di Pet therapy, organizzati anche da Ats. Dog4Life ha sede, per il nord Italia, a Paderno Dugnano, ma ha anche altre due sedi in centro e sud Italia, essendo un’associazione nazionale. Accanto alla preparazione degli operatori c’è quella dei cani, che è molto accurata, così come il loro controllo veterinario.

"Popper ha 5 anni, e 4 di esperienza di Pet therapy – precisa Da Col –, ha avuto una formazione specifica per fare questa attività, con un’educazione di base a cui si aggiungono corsi di avanzamento permanenti. Noi come associazione teniamo molto alla costruzione di un rapporto con il cane. Osservando Popper, si può notare come sia sempre sotto controllo. Ad esempio non si scompone mai per i rumori".

"Al massimo lo fa se vede un wurstel – prosegue con un sorriso –. Sa sempre come comportarsi, entrando in empatia con la persona con cui interagisce". La visita di Popper si struttura in due momenti: uno è dedicato ai pazienti, con interventi di gruppo nel soggiorno o al letto del paziente, l’altro è nelle sale con il personale dell’ospedale.

Anche gli operatori sanitari dell’Irccs sono stati fortemente impressionati dagli enormi benefici della Pet therapy. Il direttore della Struttura complessa di Oncologia di Irccs San Gerardo, Diego Cortinovis, è rimasto molto colpito nel vedere una giovane donna in fase avanzata di malattia, con sottoposte forti dosi di morfina, sorridere, con un sorriso pieno di gioia, per avere il cane sul suo letto.

La responsabile dell’Area dipartimentale di Oncologia di Irccs San Gerardo, Lorena Salvini, ha ancora davanti agli occhi la donna che solo un paio di settimane fa ha voluto passare diverse ore giocando con Popper. "Ci ha lasciati la settimana successiva – dice con emozione –. Non dimenticherò mai quando ci ha ringraziati per averle fatto passare un pomeriggio diverso dagli altri".